Cronaca

Reclutavano mercenari da mandare al fronte in Ucraina

Sei persone tra Avellino, Milano e Parma sono state arrestate dai Carabinieri del ROS, l’accusa è il reclutamento di soldati mercenari da destinare nel Dombas, in Ucraina. L’indagine, iniziata due anni fa alla Spezia, ha fatto emergere un’organizzazione pro-russa molto attiva lungo la direttrice Italia-Ucraina. I mercenari erano difatti destinati a prendere parte ai combattimenti armati tra le forze filo-russe separatiste e quelle ucraine. Altre 9 persone sono indagate, di cui tre al momento risultano irreperibili, a vario titolo nell’inchiesta “ottantotto” e le accuse spaziano dal reclutamento all’associazione a delinquere. Per gli inquirenti gli accusati avevano stabilito un legame con delle associazioni attive nel campo della solidarietà e dell’assistenza umanitaria verso le vittime della guerra civile nella regione del Dombas, che in realtà però assoldavano di nascosto mercenari da destinare alle truppe filorusse. Dall’indagine risulta inoltre che il fronte caldo ucraino è dal 2014 meta di soldati volontari e contractors di tutto il mondo, compresi gli italiani che hanno ricevuto perfino il plauso per il loro contributo dal sedicente governatore dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk. Tra gli arrestati vi è anche un giovane originario dell’irpinia e secondo gli inquirenti non sarebbe l’unico coinvolto, vi sarebbero altri giovani provenienti dalla provincia di Avellino, che per soldi o ideologie politiche hanno preso parte ai combattimenti. Uno degli arrestati principali è difatti Antonio Cataldo, ex militare di 33 anni proveniente da Chiusano San Domenico e con alle spalle un passato da contractors nel conflitto in Libia, in cui era stato anche catturato e imprigionato, e un’intervista al programma Le Iene proprio sul tema. Come detto non è l’unico perché a detta dei magistrati ci sono perlomeno altri quattro indagati che secondo le ultime indiscrezioni avevano postato sui social foto in cui venivano ritratti con le uniformi e la bandiera russa. L’accusa rivolta ad Antonio Cataldo è di avere un ruolo chiave nell’arruolamento dei mercenari e di far parte di una rete che destinava i giovani prima in Russia e poi in Ucraina sul fronte. Una rete sviluppatasi sul web e che si appoggiava ai gruppi di estrema destra e quelli legati alla Lega, capace di avvicinare l’irpinia ad uno scenario bellico dimenticato dai media ma ancora caldo e lontano da una sua possibile risoluzione pacifica.

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