Attualità

Sri Lanka, attentati contro delle chiese nel giorno di Pasqua: 185 morti

Sangue in Sri Lanka nella giornata di Pasqua. Sono state in otto esplosioni in Sri Lanka, che hanno colpito chiese e hotel tra la capitale Colombo e un’altra città del Paese, facendo una strage. Il bilancio, riporta l’Ansa, si è aggravato di ora in ora e al momento è salito a 185 morti e oltre 560 feriti. Sempre l’Ansa fa sapere che tra le vittime ci sono anche almeno 35 stranieri, fra questi ci sono anche cittadini americani, britannici e olandesi.

Le sequenze

Lo Sri Lanka è di fatto un paese a maggioranza buddhista ma vi è anche una importante minoranza cristiana che si identifica con i Tamil. La prima esplosione è avvenuta alle ore 08.45 e le 09:00 all’interno della chiesa di Sant’Antonio a Kochchikade e quella di San Sebastiano a Katuwapitya Katana. Nel momento delle esplosioni, le chiese erano piene di fedeli poiché oggi in tutto il mondo si sta celebrando la Pasqua. La settima esplosione, secondo il Guardian, è avvenuta a Dehiwala, un sobborgo alla periferia della capitale. L’ottava, secondo la stampa locale, è avvenuta a Dematagoda, un altro sobborgo. “Tutti i responsabili degli attacchi odierni nello Sri Lanka sono stati identificati e verranno arrestati il prima possibile”: lo ha detto il ministro della Difesa, Ruwan Wijewardene, che ha parlato di atti di “terrorismo” compiuti da estremisti religiosi a riportare la notizia è nuovamente il Guardian.

Intanto la Farnesina ha confermato in un tweet che l’unità di crisi è al lavoro, insieme all’Ambasciata d’Italia “per effettuare verifiche”. Nel tweet è indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: 00390636225.

Le parole di Papa Francesco

Intanto a Piazza San Pietro in Vaticano, si celebrava la Messa di Pasqua e la benedizione Urbi et Orbi e proprio durante quest’ultima, Papa Francesco ha così dichiarato: “Ho appreso con tristezza e dolore, la notizia dei gravi attentati che, proprio oggi, giorno di Pasqua, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese e altri luoghi di ritrovo dello Sri Lanka. Desidero manifestare la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, colpita mentre era raccolta in preghiera, e a tutte le vittime di così crudele violenza. Affido al Signore quanti sono tragicamente scomparsi e prego per i feriti e tutti coloro che soffrono a causa di questo drammatico evento”.

 

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