Tecnologia

Stephen Hawking preoccupato dalle intelligenze artificiali

In un’intervista rilasciata qualche giorno fa per Wired, il famoso fisico inglese Stephen Hawking ha parlato riguardo al potenziale futuro dell’umanità, dicendosi alquanto preoccupato per vari motivi.

Le intelligenze artificiali

Innanzitutto, secondo lui, le intelligenze artificiali create negli ultimi anni, se continueranno ad avanzare e ad essere sempre più perfette, finiranno per sopraffare la stessa razza umana che le ha create. Questo perché si arriverà ad un punto in cui saranno talmente efficienti da autoriprodursi ed automigliorarsi, divenendo a tutti gli effetti una nuova forma di vita autonoma.

Una teoria già esposta da Hawking in passato, quando aveva definito i robot pericolosi in quanto potenzialmente in grado di superare e quindi di conseguenza “sostituire” gli esseri umani.

La colonizzazione di nuovi pianeti

All’interno dell’intervista, un altro argomento di discussione è stato il sovrappopolamento del pianeta Terra, che ogni anno vede aumentare la concentrazione di abitanti nelle grandi città: “Sta iniziando ad esserci sempre meno spazio per noi, ormai è impossibile tornare indietro. L’unica soluzione, per evitare di autodistruggerci, è quella di colonizzare altri pianeti; o non ci sarà scampo per gli umani”. Per lo scienziato la soluzione sarebbe dunque quella di trovare altri pianeti adatti alla vita in cui espanderci; tuttavia, al momento gli studiosi non sembrerebbero aver trovato niente di molto simile alla Terra, per lo meno nella nostra galassia.

La tesi di dottorato

Le teorie di Hawking riguardo la colonizzazione di nuovi pianeti stanno avendo un grande successo ultimamente: la sua tesi di dottorato, riguardante proprio questo argomento, sviluppata nel 1966 per l’università di Cambridge, è stata recentemente pubblicata gratuitamente sul sito dell’università, perché ognuno abbia libero accesso alla conoscenza e possa colmare i propri dubbi; la sua speranza è che i suoi colleghi copino la sua idea e facciano lo stesso, rendendo la cultura più accessibile ai giovani ed a chiunque voglia allargare i propri orizzonti. Risultato: numero eccessivo di download e rete in crash.

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