Attualità

Terremoto Amatrice 2016: 249 rintocchi in ricordo delle vittime

Terremoto Amatrice 2016: il segno tangibile della potenza devastante della natura, cui l’uomo non può opporsi. Ieri, in serata un momento carico di sentimenti contrastanti. Ancora rabbia, per gli eventi occorsi solo un anno fa. Ancora commozione e senza dubbio un silenzio che vale più di mille parole. Per non dimenticare, affinché le innumerevoli morti non si perdano nel tempo, tutte le 249 persone che hanno perso la vita la notte del sisma del 24 agosto 2016 sono state ricordate così; 249 rintocchi di campana, e i nomi in successione…una lettura rispettosa, ricordando ogni storia. Amatrice non può dimenticare, non può non procedere in questo lungo appello, durato all’incirca due ore. Ad inframezzare la veglia solo gli applausi sentiti di tutta la gente.

Terremoto Amatrice 2016: una veglia “privata”, lontano dai media

Dal campo sportivo dove il 30 agosto 2016 si celebrarono i funerali, è partita la fiaccolata. Un lungo corteo che si è snodato nella notte, carico di pathos percorrendo le vie principali di Amatrice, fino a lambire la zona rossa. Si giunge in piazza Augusto Sagnotti: non una zona come le altre.

La fiaccolata qui si appresta, fra le macerie per commemorare la vita delle 19 persone che qui persero la vita, in quella sventurata notte entro le tre palazzine di edilizia popolare.  Molti i “punti luce” nella nottata, quasi ad illuminare il cammino delle anime che non ci sono più: sorelle, fratelli, madri, padri e figli. Qui i lumini aumentano, e sono posti su ciò che resta di quelle case crollate in una manciata d’istanti, senza lasciare la possibilità di porsi in salvo. Senza che nessuna delle famiglie che vi abitavano potesse venirne fuori illesa.

E, alle 3.36, quando il corteo raggiunge il parco Don Minozzi, sono quei 249 rintocchi di campana a fissar bene, nella memoria di tutti, chi da quella notte non c’è più. E’ il Comune a fornire ai media immagini e video di questa nottata; una richiesta di rispetto del momento, affinché la veglia potesse svolgersi con il giusto spirito.

Marino di Prospero celebra le radici di Amatrice con la sua arte

In memoria delle vittime il sindaco Sergio Pirozzi ha scoperto un monumento, eretto e realizzato dallo scultore Marino di Prospero che raffigura l’antica moneta “Fidelis Amatrix“. L’opera, scolpita in un blocco di fine travertino bianco, proveniente da una cava di Acquasanta Terme raffigura la moneta che nel 1486 fu concessa da Ferdinando D’Aragona alla città di Amatrice, per la fedeltà dimostrata alla maestà nella lotta contro gli Angioini.

Nella giornata odierna, lutto cittadino ad Amatrice, il vescovo di Rieti, Monsignor Domenico Pompili celebrerà alle 11 la messa cui presenzieranno anche il premier Paolo Gentiloni e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

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