Attualità

Astoria Wines contro il razzismo:”L’intolleranza non ha diritto di espressione”

Paolo Polegato, amministratore delegato di Astoria Wines, conosciuto marchio internazionale del prosecco, ha acquistato pagine di quotidiani per affermare che è necessario essere “intolleranti contro l’intolleranza”. Non è la prima volta che prende posizioni importanti: l’Astoria finanzia il Giro d’Italia ma anche il Gay Pride, quello dell’anno scorso di Treviso per esempio.
” Bisogna stare attenti ai gesti e a cosa si dice, e a non sollecitare rabbia e odio”. E aggiunge: “I miei figli sono nati in Colombia, sono privilegiati ma insegno loro la solidarietà. E va tenuto presente anche che in questo momento in una posizione come la nostra non è semplice, gli odiatori seriali si stanno scatenando contro di noi, nei nostri social. Il consumatore di prosecco è trasversale, e non è sempre interessato a questa nostra posizione”.

Lo scandalo scatenato dalla violenza ai danni dell’atleta italiana Daisy Osakue, ha pesato sulla posizione presa da Polegato, che però continua dicendo: “questi episodi succedono ormai quotidianamente, quindi ci siamo consultati internamente, in azienda, e abbiamo fatto questa campagna”.

In tutto questo si può intuire la motivazione forte di una persona cittadina del mondo, ma soprattutto una motivazione personale a favore della salvaguardia della propria immagine: “sia quella aziendale, sia quella di noi come Paese. All’estero l’Italia è percepita come un luogo che sta rapidamente scendendo verso il razzismo, e questo certamente danneggia l’aspetto economico di un’azienda come la nostra che esporta quasi il 40 per cento di quello che produce, quindi bisogna stare molto attenti a come ci si muove, e alle parole che si dicono”- dichiara Polegato.

La sua verità è che “se ognuno ha il diritto di esprimere le proprie idee allora la nostra idea è che bisogna essere intolleranti con chi esprime intolleranza, e che l’intolleranza non deve avere diritto di espressione, perché altrimenti diventa chiusura a qualsiasi tipo di opinione”. Poi riferendosi all’Astoria come un mezzo, Polegato afferma che “un prodotto come il nostro accomuna molti e ci dà l’opportunità di conoscere la nostra clientela: se delle persone valorizzi le cose positive che hanno dentro, per quanto siano riservate è la loro parte migliore quella che tiri fuori, se stuzzichi rabbia e odio, finisce che diventa cattiva”.

 

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