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Las Vegas news: ”La sparatoria più sanguinosa della storia americana.”

E’ domenica sera, quando durante un concerto di musica country a Las Vegas, un uomo di poco più di 60 anni, inizia a sparare sulla folla.

Nei pressi del Mandalay Bay Casino, al festival ”Route 91. Harvest”, 22 mila persone assistevano a questo evento: circa 58 le vittime e 500 i feriti.


”La sparatoria più sanguinosa della storia americana”, accenna il Cnn, ”che prende il posto di quella avvenuta ad Orlando, l’anno precedente.”
Definito ”un atto di pura malvagità” dal presidente americano D. Trump, che spiega anche come intende proseguire per tenere al sicuro il paese. L’FBI e la sicurezza interna lavorano sul caso, in collaborazione con le autorità locali, esaminando le indagini.
Ed è proprio grazie a questa forte collaborazione, che è stato trovato l’artefice di questa strage: Stephen Paddock, 64 anni, del Nevada. Morto suicida proprio nel palazzo in cui è avvenuta la sparatoria, infatti si suppone sia proprio dal 32esimo piano che siano pervenuti gli spari.
La polizia, in un primo momento, ha escluso l’opzione ”terrorismo”, vedendo il caso come un evento singolare, ma poi è stato diffuso un comunicato da Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato, in cui l’Isis definiva Stephen Paddock come un ”soldato del Califfato”, convertito all’Islam poco tempo fa. Ma nulla di confermato, anzi l’FBI non sostiene una tale connessione tra l’uomo di 64 anni e l’organizzazione terroristica.

Coloro che assistevano al festival definiscono, giustamente e ovviamente, ”orribile” l’accaduto; qualcosa che va oltre ogni tipo di immaginazione.
Dopo gli spari, decine di persone hanno cercato di mettersi al riparo, decine di persone urlavano dalla disperazione.
Le storie di queste persone sono terrificanti: da Dan Bilzerian, star di instagram, al semplice studente, e tutti quelli che ce l’hanno fatta.
Le storie delle persone che hanno perso i loro cari, che sono morte insieme, mano nella mano, che hanno visto morire tra le loro braccia la persona che amavano.
C’è chi usa i social per dar voce alla vicenda, come Dan Bilzerian, e chi semplicemente rilascia un’intervista con le poche parole che ha.
L’importante è parlarne, dar voce a queste milioni di storie, e arrivare, finalmente alla verità.

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