Cronaca

Cesare Battisti: si del Governo brasiliano all’estradizione

Il governo brasiliano avrebbe pronto un piano per l’estradizione di Cesare Battisti, (ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo) in Italia, già nei prossimi giorni.  Il piano parte dall’idea di imbarcarlo su un aereo della polizia federale, da Corumbà, città al confine con la Bolivia, dove è stato arrestato due giorni fa, a Roma.

È stato ufficialmente fermato per sospettata evasione fiscale, con possibile ulteriore imputazione per riciclaggio di denaro. Dal verbale tuttavia emerge un altro particolare, è stato trovato nell’auto che portava Battisti e due suoi amici, un piccolo contenitore con dentro quel che rimane di una polvere biancastra. Non si parla ancora di cocaina.

Sarà presentato già domani, ma non oltre la settimana prossima, il ricorso del governo italiano al Tribunale supremo del Brasile, contro la decisione di rifiutare l’estradizione di Cesare Battisti. Il ricorso presentato dagli avvocati, che rappresentano l’Italia, chiederà di respingere la richiesta di liberazione di Battisti. Richiesta già presentata dagli avvocati difensori, i quali sostengono che il reato contestato non prevede l’arresto. Nell’eventualità in cui questa non verrà accolta, potrebbe partire la procedura di estradizione.

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Il governo del brasile.

L’esecutivo del presidente Michel Temer, che vive però un momento di scarsa popolarità, sembrerebbe lavorare per risolvere le varie questioni legali che impediscono, di fatto, l’estradizione di Battisti. Tra le cose che ostacolano il suo rientro in Italia sembrerebbe esserci l’assenza di una dichiarazione formale da parte del nostro governo, dichiarazione in cui si impegna a rispettare le regole sulla detenzione penale.

È stato questo un argomento oggetto di interesse della diplomazia italiana e brasiliana. La pena sembra essere non di due ergastoli, ma 30 anni, poiché questa è la massima pena che prevede la legislazione brasiliana. E’ esplicitamente previsto, dal trattato di estradizione, che le autorità di Roma si vincolino ad assicurare all’imputato lo stesso regime di detenzione previsto dalle leggi brasiliane.

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