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Trump conferma: oggi divulgazione file su Kennedy

L’aveva già comunicato il 21 ottobre attraverso un primo cinguettio. Con un nuovo tweet, nella serata di ieri Trump conferma quella che è ormai una decisione presa: saranno desecretati i file sull’assassinio di J.F. Kennedy. Stando a quanto affermato da Politico, il quotidiano a stelle e strisce vi sarebbero state forti pressioni da parte della CIA. L’obiettivo dei Servizi Segreti americani è di non desecretare integralmente i file per non mettere a rischio alcune celle investigative, ancora attive sul caso.

Trump conferma divulgazione: il tweet decisivo che farà storia

Dovremmo essere ormai abituati a Donald Trump e alle sue decisioni, così magistralmente orchestrate. Eppure, la conferma che oggi parte della storia americana verrà riscritta cambia, in un certo senso la percezione che abbiamo un po’ tutti del tycoon.  Un uomo controverso e discutibile. Ma che adora sorprendere, forse per puro egocentrismo o per interesse personale. Che questa mossa sia stata abilmente architettata? Forse sì, come calcolati sono stati a suo tempo i comizi per raggiungere la Casa Bianca. O forse no. Forse, per una volta, da convinto patriota americano qual è, come tutti desidera dissipare le ombre e le nebbie che aleggiano ancora, dopo 54 anni sull’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.

Il lungamente atteso rilascio dei JFK files avverrà domani. Molto interessante.” Tuoneggia così, via Twitter l’anacronistico Zeus 2.0 dall’alto del suo “candido” monte Olimpo. E immediatamente il cinguettio diventa virale.  Come vi abbiamo già raccontato giorni fa, oggi scadono formalmente i 25 anni previsti dalla legge “JFK Records Act“, firmata nel 1992 dal presidente George H.W. Bush, per la pubblicazione di tutti i documenti segreti  sull’omicidio di Kennedy, a meno che il presidente non decida diversamente.

Grazie al New York Times apprendiamo che mentre twittava,  l’attuale presidente Donald Trump fosse diretto ieri, con l’ Air Force One proprio al Dallas-Love, l’aeroporto di Dallas che accolse per l’ultima volta il volo di rientro a casa di J.F.Kennedy. Formalmente Trump doveva prender parte ad una cena di raccolta fondi per i candidati repubblicani. Ma pare  che lo stesso Donald Trump, a bordo dell’auto presidenziale abbia raggiunto poi Dealay Plaza, luogo in cui i colpi di proiettile, feroci, cambiarono per sempre la vita dei giovani John e “Jackie” Kennedy. Una semplice coincidenza,come suggerisce proprio il New York Times o forse l’ennesima conferma della divulgazione dei file?

Cosa ne pensiamo noi

Senza dubbio sorprende che uno degli inquilini più controversi della Casa Bianca, si sia volontariamente reso protagonista di quella che sarà una svolta epocale. Una svolta su uno dei misteri più foschi della storia presidenziale americana, che rende Trump e la sua amministrazione di fatto la prima a dischiudere volontariamente le porte sulle cospirazioni.  E in fondo, per gli appassionati di politica estera, questa non è una sorpresa; forse in pochi italiani ricorderanno che fu proprio Trump, durante la campagna dello scorso anno a suggerire, neanche troppo velatamente, che il padre del diretto rivale repubblicano (il senatore texano Ted Cruz) fosse coinvolto in vario grado nell’assassinio di Kennedy.

Inoltre, che Trump piaccia o no è innegabile asserire che questi sia uno fra i pochi presidenti ad aver deliberatamente dichiarato “guerra” alle agenzie governative. Agenzie che sembrano più preoccupate che mai al rilascio dei documenti. Che il motivo sia un possibile imbarazzo per la divulgazione di vere e proprie prove di collusione o maltrattamento in fase d’interrogatorio? Non ci è dato ancora saperlo; ma ad ogni modo, sembra esser del nostro stesso avviso Michael Beschloss, uno storico della presidenza americana che così ha dichiarato, come riporta il New York Times:  “Di tutti i presidenti dal 1963, questo è l’unico cui importerebbe meno se il rilascio di questi documenti danneggiasse la CIA e l’FBI, due organizzazioni con le quali è molto arrabbiato in questo momento“.

Le prossime ore potrebbero esser decisive per la scoperta di questi e numerosi altri dettagli. Al momento, dunque anche noi ci aggiungiamo alla lunga lista di giornalisti, scrittori, autori et similia che hanno paventato un’ipotesi cospirativa dietro l’assassinio di Kennedy. Oggi, 26 ottobre sta per nascere una nuova consapevolezza della storia americana…e chissà che non sia proprio il singolare Trump a riscriverla.

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