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Economia Ultime Notizie: l’intervento di Schauble sul concetto di Europa

In un’intervista a “La Repubblica” di oggi 11 maggio, il ministro dell’Economia tedesco Schauble, uno dei personaggi cardine dell’Unione moderna, ha espresso il suo concetto di Europa. Il dialogo spazia dell’elezione di Macron ai sacrifici affrontati dalla Grecia in questi ultimi anni, alludendo vagamente alle trattative con il Regno Unito. Il leader tedesco crede in una rinascita “su carta”, ovvero riforme economiche e sociali (per intendersi, manovre come il Jobs Act o la Loi Travaille) per aumentare il PIL e attrarre investimenti.
Schauble immagina un’Europa trainata da due cavalli di razza che possono dar forza all’eurozona: Francia e Germania.

Ma l’Europa è nata per essere questo? L’Europa prima di essere una terra fu una donna. Una donna così bella da far innamorare Zeus, il dio che tutto poteva. Da Zeus ed Europa nacque Minosse, fondatore della civiltà cretese, ponte tra tutte le civiltà dell’epoca. Europa, quindi, fu madre. Ad Europa madre pensarono Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi quando in piena guerra mondiale scrissero il Manifesto di Ventotene. Pensarono ad unire ideologicamente e politicamente un continente perennemente in guerra dai tempi dell’imperatore romano Augusto.

Son passati 73 anni da quell’utopia immaginata e scritta, le nazioni europee si sono riunificate, è caduto il Muro di Berlino, abbiamo anche deciso di camminare insieme nell’economia, ma l’Europa di oggi non assomiglia a quella immaginata a Ventotene, piuttosto ad altro. Ciò è dimostrato dallo scambio di opinioni fra la corrispondente italiana e il ministro tedesco. È stato un dialogo a senso unico. Anche dopo l’ennesima sconfitta di un euroscettico (in questo caso, in Francia), non si fa altro che parlare di tecnocrazia, di “riforme per ripartire”. Si parla di centralizzare e coordinare le politiche degli stati membri, ma solo in vista di un programma economico e non politico.

Unione Europea: uno sguardo alla Storia

La cura alla sfiducia verso l’Unione passa anche attraverso l’euro, ma non solo. Urge compilare un’agenda politica seria, che vada dalla gestione della situazione migranti, fino alle politiche di inclusione per i più poveri, per arrivare ad una maggiore mobilità dei lavoratori europei. Occorre rilanciare il ruolo del parlamento e dell’esecutivo europeo, c’è bisogno di produrre argomenti che facciano più rumore delle post-verità populiste, ma soprattutto renderli comprensibili a tutti. Senza giri di parole come il ministro Schauble usa fare.
In un periodo di grande sfiducia verso la politica e la collettività, è il singolo che assume il ruolo di protagonista nel cambiamento delle cose. Ricordando che una madre senza figli non è più una madre.

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Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia e Culture Globali presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.
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