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Accadde Oggi 7 aprile: Dante Alighieri entra nella “selva oscura”

Dante Alighieri, padre della lingua italiana, scrisse la sua opera più celebre – la Divina Commedia – tra il 1306/1307 e il 1321; secondo lo studioso del ‘300 letterario, Natalino Sapegno, Dante entra nella “selva oscura”, la notte del 7 aprile 1300. Da questo momento Dante, intraprende il viaggio divenuto più famoso della storia, il viaggio nell’aldilà: Inferno, Purgatorio e Paradiso.

Che cosa rappresenta la Divina Commedia?

L’opera di Dante inizia con queste famose parole:
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita…”

La selva oscura dalla quale tutto ebbe inizio viene identificata come un periodo difficile della vita di Dante; la visita nell’aldilà si trasformerà in un viaggio di redenzione in compagnia del poeta latino Virgilio, che gli farà da guida nell’Inferno e nel Purgatorio per poi affidarlo all’amata Beatrice in Paradiso. Tre cantiche composte da trentatré canti, raccontano ciò che l’occhio di Dante vede: protagonisti realmente esistiti (Giulio Cesare, Aristotele, Ugolino della Gherardesca…), personaggi mitologici (Medusa, Caronte, Learco…) e fatti accaduti al tempo dello scrittore. Il fine del poeta nello scrivere tale opera era quello di riportare i peccatori nella via del bene e della verità, attraverso un triste, a tratti macabro, racconto delle pene che attendono le anime sbagliate. La ragione nell’opera, viene rappresentata dal maestro Virgilio mentre la Sapienza Divina, da Beatrice.

Dante tra Inferno, Purgatorio e Paradiso: la struttura dell’aldilà

Il sommo poeta Dante descrive l’Inferno come una profonda cavità che si apre sotto Gerusalemme per raggiungere il centro della Terra; è composto da nove cerchi, nel più grande in alto si trovano le anime con peccati minori e man mano che si scende, i cerchi si rimpiccoliscono e si allontanano da Dio. Il Purgatorio si suddivide in sette cornici, facenti riferimento ai sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria. Il Paradiso è costruito sul sistema geocentrico di Aristotele e Tolomeo, dove al centro si trova la Terra e nove sfere intorno; si presenta come un mondo immateriale diviso in nove cieli.

“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.”

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Isabella Bellitto

"Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso" (Albert Einstein). Ha studiato Festival Manager presso la Giffoni Academy. Appassionata di libri, cinema, arte e musica. Sognatrice ma realista, scrive per la sua sete di curiosità.
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