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Gioco d’Azzardo, Raggi: “Emanato delibera per la regolamentazione”

La sindaca di Roma Virginia Raggi, ospite il 4 luglio al convegno del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si fa portavoce dei malati di GAP, la sindrome da Gioco d’Azzardo Patologico, proponendo delle misure restrittive a livello regionale, atte a circoscrivere e limitare i siti dove è possibile giocare.

“Abbiamo emanato una delibera per la regolamentazione del gioco d’azzardo in un contesto di legge regionale non incisivo: abbiamo aumentato l’elenco dei luoghi sensibili e stabilito la distanza minima da questi di 350 metri all’interno del GRA e 500 all’esterno”. Una misura preventiva atta a tutelare quelle persone fragili che si rivolgono al gioco d’azzardo come panacea dei loro problemi ma che poi si ritrovano risucchiati in una escalation di dipendenza dal gioco stesso, da cui spesso senza un aiuto specifico è impossibile uscirne.

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L’aspettativa è che da parte del governo e della regione ci sia una risposta importante che aldilà dei profitti pensi ai propri cittadini. Attualmente esistono degli sportelli e delle figure di supporto per le persone affette da GAP, ma questo non può essere considerato sufficiente, bisogna contrastare il fenomeno con più decisione e con nuove regole.

Non è raro assistere a persone anziane che perdono la pensione a suon di “Gratta e vinci” oppure accanirsi su slot machine dove il gestore, conoscendo via software il momento in cui la macchina sta per pagare, può affidarsi a complici addetti alla riscossione delle vincite. Ci si chiede come sia stato possibile arrivare a questa situazione completamente immorale e quanto poi effettivamente del ricavato finisca per sanare le casse dello Stato. Forse più che regolamentare sarebbe il caso di fare un passo indietro.

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