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Disastro di Fukushima, oggi una commemorazione

Oggi, sette anni dopo il Giappone si ferma per ricordare il disastro di Fukushima, causato da una seria di incidenti, l’11 marzo del 2011.

La cerimonia di commemorazione è stata organizzata al Teatro nazionale di Tokyo ed erano presenti il principe Akishino e il premier Shinzo Abe. Alle 14:46, l’ora esatta della scossa è stato osservato  un minuto di silenzio, e le cerimonie di commemorazione hanno avuto inizio all’alba e si sono svolte nelle tre prefetture di Fukushima, Miyagi e Iwate.

Fukushima

Il disastro di Fukushima

Tutto inizia alle 14:46 (le 6:46 in Italia) con una scossa di magnitudo 9 sulla scala Richter, provocando terremoto e maremoto nella regione Tōhoku, nel Giappone settentrionale. Il sisma con epicentro in mare e profondità di 30 chilometri provocò un tsunami, a tutt’oggi il più potente mai misurato in Giappone. Il terremoto invece si è generato nella prefettura di Miyagi e durò per 6 minuti con altri colpi di terremoto avvenuti dopo che variavano da magnitudo 7 a 8.

La centrale nucleare Fukushima Dai-ichi che era costruita sulla costa, era dotata di sei reattori nucleari gestiti dalla società Tokyo Electric Power Company (TEPCO). Al momento del terremoto avvenne lo spegnimento automatico di emergenza dei reattori operativi ma con lo spegnimento continuavano ancora a produrre calore. Gli impianti i quali non erano adeguatamente protetti vennero colpiti dalle onde dello tsunami allagando il sistema che in seguito, iniziando dal 12 marzo al 15 marzo, hanno provocato una serie di 4 esplosioni.

L’Agenzia nazionale di polizia ha stimato almeno 18mila vittime, tra morti e dispersi. Altre 3.600 sono decedute dopo per cause collegate alla catastrofe e 470mila persone hanno dovuto allontanarsi restando in centri con residenze provvisorie.

La Greenpeace Japan rivela che a inizio marzo, il livello delle radiazioni erano di tre volte superiori agli obiettivi del governo. In base alle previsioni vorranno almeno 30 anni per rimuovere le scorie del magma nucleare all’interno dei reattori mentre i costi per la demolizione della centrale, incluso le spese di bonifica del territorio sono stimate intorno ai 160 miliardi di euro.

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