Attualità

“Trilogia Cubana” la mostra di Ernesto Bazan a Napoli

Ernesto Bazan, è un fotografo siciliano nato a Palermo nel 1959. Nella sua “Trilogia Cubana”, la mostra fotografica inaugurata al PAN di Napoli lo scorso 13 settembre (promossa dal Comune di Napoli e dall’Assessorato alla Cultura), e che resterà aperta al pubblico fino al 13 ottobre, narra  il suo profondo legame con Cuba e una vita intensa, trascorsa dietro l’obiettivo.

Quando morì Fidel Castro, (il 25 novembre 2016), nella sua casa alla periferia dell’Avana, La Repubblica mise in prima pagina la fotografia di un altare con un’immagine del lider maximo circondata da candele. L’autore di quella foto, che fece il giro del mondo, è Ernesto Bazan. 

Sono certo di aver vissuto a Cuba in un’altra vita“, ci dice il fotografo palermitano, sottolineando ciò che lo lega a questa seconda isola.  Era il 1992: “Cuba mi ricordava la Sicilia di quand’ero bambino, e il mio lavoro come fotografo è proprio quello di ritrovare i luoghi dell’infanzia“.

Bazan racconta che la sua grande passione per la fotografia nasce da un sogno: “…una voce mi disse laconicamente: “Devi fare il fotografo”. 

Andai a studiare fotografia a New York alla “School of Visual Arts” e poi cominciai a viaggiare per le riviste come fotografo freelance. È stata un’esperienza durata due anni. Poi si sono aperte altre strade. Il mio mentore – continua-  è Robert Frank grande uomo e fotografo, autore del libro Gli Americani.

La prima volta che sono arrivato a Cuba ho trovato  un’isola ancestrale, dove si era fermato il tempo e che per certi versi mi ricordava la Sicilia. Mi piace dire che ero “predestinato” a scoprire questa nuova realtà, questa società nata dopo una rivoluzione unica. Mi sono sentito a casa e, non a caso, ho incominciato a ritornarci e poi a viverci per 14 anni. Dopo 14 – continua a raccontare Bazan . ho abbandonato l’isola, ed anche questa scelta per alcuni versi forzata, fa parte di questa predestinazione. I motivi reali sono futili. Capii che era arrivato il momento di portare la mia famiglia cubana in paesi dove avrebbero potuto vivere liberamente e crearsi un futuro. 

Nelle fotografie cubane di Ernesto Bazan c’è tanta Sicilia, quella terra bellissima legata a doppio filo al genere reportage, ma anche alla cronaca che quasi mai si esaurisce in se stessa e scava nel background dell’apparenza.  Autori come Nicola Scafidi, cantore delle lotte contadine e testimone della criminalità agraria, o Letizia Battaglia e Franco Zecchin, fotocronisti per antonomasia negli anni delle più cruente guerre di mafia, non erano soltanto abili produttori di immagini in nome e per conto di una testata giornalistica; al contrario, il frutto della loro opera oltrepassava i confini della “ cronaca nera” e mirava a costruire una narrazione della storia siciliana nella sua dimensione quotidiana, restituendone la bellezza, quanto la brutalità e il dolore.

Tutto questo lo ritroviamo anche guardando le fotografie cubane di Ernesto Bazan, anzi ci  pare di sentire lo scatto dell’otturatore della sua 35mm. “La Trilogia” è il frutto del suo grande amore per l’ Isola ed è curioso soffermarsi davanti a immagini che spingono l’autore (fino a che punto  inconsapevolmente), a ricercare altri linguaggi fotografici con cui esprimersi.

Avendo visto la mostra e sfogliato i tre libri “Trilogia Cubana” credo che ogni libro esprima in maniera diversa come Bazan ha sentito la sua vita sull’Isla, la vita dei cubani e dell’isola in un determinato momento.

Ernesto ora vive a New York, dove lavora al suo ultimo progetto, Before You Grow Up…. Come per i Canti Latinoamericani, diverse trilogie che vuole iniziare a pubblicare a partire dal 2019 – i primi tre dedicati a Bahia, la sua nuova Avana – tutti i suoi libri sono auto-finanziati. Attraverso l’iniziativa “Formiche Possenti”, Mighty Ants, un micro network di solidarietà artistica, Ernesto pubblica i suoi libri e, a volte, anche quelli dei suoi studenti. “Voglio ancora sognare, e con l’aiuto dei miei studenti i sogni lentamente diventano realtà“.

 

 

 

Back to top button
Close
Close