Politica

Legge elettorale Rosatellum bis: martedì arriva in Aula

A pochi mesi dal voto l’Italia cerca di regalarsi una legge elettorale uniforme per Camera e Senato. Questo il presupposto per l’eventuale successo del cosiddetto “Rosatellum 2.0”, dal nome di Ettore Rosato, suo firmatario.

Il testo di legge arriverà martedì in Aula dove verranno presentati gli emendamenti. In commissione il testo è stato approvato da PD, Lega, Forza Italia, AP e Ala; contrari i 5 stelle, Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana e MDP.

I due relatori, Rosato e Fiano, chiedono una prova di responsabilità del Parlamento, anche se non arrivano segnali incoraggianti da parte delle forze politiche. Infatti Forza Italia ha dato via libera al testo solo dopo aver abrogato la cosiddetta norma “anti-berlusconi”.

Non è piaciuta ai forzisti la ratificazione della Legge Severino a monte delle urne; il testo precedente, infatti, disponeva l’obbligo di individuare un capo della coalizione “non soggetto a candidatura”. Interpretata come una norma ad personam, si è persa l’occasione di rompere l’ambiguità del “candidabile ma non eleggibile”. Approvato anche un emendamento per MDP che consentirebbe alla neo-formazione politica di correre per le elezioni anche se costituita dopo aprile 2017. Il M5S ha già annunciato battaglia per evitare eccezioni sulla raccolta firme.

Legge elettorale Rosatellum, come si vota

Oltre la delibera che prevede delle “istruzioni” sul fondo della scheda elettorale, è meglio comprendere da subito, anche in chiave campagna elettorale, il funzionamento della legge.

Alla camera sarà un misto tra proporzionale e maggioritario: 64 a 36, corrispondenti a 231 collegi uninominali e 70-77 proporzionali. I listini proporzionali saranno bloccati e composti da 2-4 candidature. 12 parlamentari saranno eletti in maniera proporzionale nella circoscrizione estero e l’unico valdostano in maniera proporzionale.

Accettate le pluricandidature e portate da 3 a 5. Il voto sarà unico dato che l’ipotesi di voto disgiunto ha fatto naufragare la legge “tedesca”, si potrà però scegliere di votare solo il candidato al collegio proporzionale e difatti non assegnare il voto al partito di riferimento. La soglia di sbarramento rimane il 3% per i partiti e il 10% per le coalizioni. Cambiano di poco le regole al Senato, e in particolar modo nella ripartizione dei collegi.

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Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia e Culture Globali presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.
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