Cinema

I migliori film sulla droga da vedere nel 2019

I migliori film sulla droga e i suoi effetti da vedere nel 2019: la cinematografia come strumento educativo

Nel corso degli anni, specialmente a cavallo dei due millenni, il cinema si è spesso occupato del problema della droga e della tossicodipendenza. Problema in prima istanza di ordine sociale ma anche personale, la dipendenza da droghe ha avuto un suo boom tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Oggi il problema sembra essere passato in sordina, anche se tante sono le storie drammatiche che giungono ancora da ogni parte del mondo.

Grandi registi hanno trattato il tema delle dipendenza sotto diverse sfumature, il più delle volte cercando di smontare il mito del consumo di droghe mostrandone le conseguenze nefaste. Alcuni esperimenti hanno avuto successo ed altri sono stati ignorati da pubblico e critica, ma quali sono stati i film sulla droga che hanno veramente segnato gli spettatori?

Nella classifica che segue su film che trattano di droga o dipendenza saranno inseriti film conosciuti, film cult, ma anche film poco noti, proprio per scoprire nuovi titoli ed ampliare le proprie conoscenze sull’argomento.

Migliori Film sulla droga: la classifica completa

Trainspotting, Danny Boyle, 1996

Forse non il migliore, cinematograficamente parlando, ma sicuramente il più incisivo che – grazie al suo enorme successo e alla sua diffusione – è riuscito nel suo intento di sensibilizzare un gran numero di spettatori sul tema.

Tratto liberamente da uno dei romanzi di Irvine Welsh, Trainspotting racconta le vicende di alcuni ragazzi scozzesi alle prese con l’ondata di dipendenza da eroina. “Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?”, si chiedeva uno dei protagonisti. Film a tratti leggero, a tratti molto duro, sicuramente da vedere. Da poco è uscito il sequel di questo film: Trainspotting 2.

Paura e delirio a Las Vegas, Terry Gilliam, 1998

Probabilmente non conosciuto da molti, visto il travagliato processo produttivo che ha accompagnato quasi ogni film di Gilliam, ma sicuramente emblematico ed efficace nel raccontare in maniera “stramba” la dipendenza dalle droghe. Interpretato da Johnny Depp e Benicio del Toro, Paura e Delirio si pone l’ambizioso obiettivo di entrare nella mente di due tossicodipendenti alle prese con gli effetti delle droghe più disparate.

Non raccontare da fuori, ma da dentro. Il film consiste in due ore di allucinazioni ed eventi presentati senza un apparente nesso logico. Impresa dura, ma le virtù cinematografiche del regista unite alla sua propensione per tecniche di regia inusuali rendono l’esperimento un must da vedere. Anche a costo di sfidare il mal di testa che sorgerà dopo la visione.

Il Pasto Nudo, David Cronenberg, 1991

Chi conosce Cronenberg sa bene che dai suoi film ci si può aspettare di tutto. Genio e specialista dei film sulla mutazione, il regista pone l’attenzione sui processi fisici e mentali che portano l’essere umano a mutare.

Conosciuto per successi come Videodrome e The Fly, Cronenberg si è occupato anche di droga. Con Il Pasto Nudo il regista canadese prova un esperimento molto simile a quello di Gilliam: raccontare la droga dalla prospettiva di un drogato. Tratto da un romanzo, Il Pasto Nudo vi disturberà, ma non potrà assolutamente non affascinarvi.

Climax, Gaspar Noè, 2018

Ultimo lavoro del controverso regista Gaspar Noè, Climax racconta di un gruppo di ballerini che – chiusi in una palestra durante una tormenta – vengono drogati a loro insaputa. Una festa si tramuta in una macelleria messicana e il virtuosismo del franco-argentino non risparmia allo spettatore assolutamente nulla.

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Climax racconta gli effetti devastanti della droga da una prospettiva soprattutto sociale. La patina techno e i colori accesi, poi, non fanno altro che aggiungere un tocco grottesco alla narrazione. In pratica, homo homini lupus, specialmente se c’è l’LSD di mezzo. Da vedere.

Enter The Void, Gaspar Noè, 2009

Ancora Gaspar Noè con un progetto veramente ambizioso. Enter The Void è un film fiume da due ore e quaranta che gioca sul fine vita. Solo in parte ispirato dalle conseguenze delle droghe, Enter The Void parte dalla mitologia del Libro dei Morti Tibetano per raccontare un viaggio allucinato e disperato tra la vita e la morte in una Tokyo sfavillante al neon.

Anche qui il punto di vista è soggettivo e non sarà facile coglierne il senso ultimo. Sicuramente da vedere, nonostante le reazioni contrastanti che continua a provocare ancora oggi, a dieci anni dalla sua uscita.

Sid & Nancy, Alex Cox, 1986

Torniamo indietro nel tempo. Sid e Nancy racconta la tormentata storia di Sid Vicious, bassista della band punk Sex Pistols. Il film narra di una storia di dipendenza e di (strano) amore tra un uomo e una donna in quasi perenne allucinazione. Vicious interpretato da un immenso Gary Oldman è diventato un personaggio iconico nel mondo della musica e dello spettacolo: una vita maledetta come tante altre che – comunque – ha saputo lasciare qualcosa in vita.

Panico a Needle Park, Jerry Schatzberg, 1971

Primissimo ruolo da protagonista per Al Pacino che, solo l’anno dopo, guadagnerà un posto tra i migliori attori della Nuova Hollywood con Il Padrino. Panico a Needle Park è la storia di Bobby (Al Pacino), ragazzo ai margini della tossicodipendenza. Bobby è un piccolo spacciatore e consumatore occasionale.

La conoscenza di una donna, Helen, aggrava la sua situazione facendolo passare dal consumo occasionale di eroina a una vera e propria dipendenza. Lo stesso nome del film Needle Park, allude all’ago della siringa. Film duro, censurato all’epoca, a tratti commovente, anche questo da vedere.

Non essere cattivo, Claudio Caligari, 2015

Caligari è stato stella cometa del cinema italiano. Regista dalle indubbie capacità, ha lasciato solo tre lungometraggi e una manciata di documentari. Tutti e tre i suoi film (Amore Tossico, L’odore della notte e Non essere cattivo) fanno parte di una trilogia che tratta di problemi sociali e in particolar modo legati alla droga. Amore Tossico è un cult ancora oggi, ma per chi si approccia a Caligari, Non essere cattivo è un’ottima scelta.

non-essere

In quel di Ostia negli anni Novanta, due ragazzi (Luca Marinelli e Alessandro Borghi) cercano di combattere il degrado e di destreggiarsi nella quotidianità con spaccio e piccoli furti. Quando uno di loro vorrà cambiare vita il loro equilibrio si romperà e verrano fuori prepotentemente tutte le contraddizioni di un mondo abbandonato e dimenticato dal progresso.

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Matteo Squillante

Napoletano di nascita, attualmente vivo a Roma. Giornalista pubblicista, mi definisco idealista e sognatore studente di Storia e Culture Globali presso l'Università di Roma Tor Vergata. Osservatore silenzioso e spesso pedante della società attuale. Scrivo di ciò che mi interessa: principalmente politica, cinema e temi sociali.
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