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Papa Francesco in Egitto, sabato 29 aprile: riassunto della giornata

Seconda giornata in Egitto per Papa Francesco, il quale ha celebrato stamani alle ore 10:00 la Santa Messa all “Air Defense Stadium” del Cairo, accolto da canti di gioia e da una folla immensa di fedeli ai quali Francesco non ha fatto mancare loro la sua vicinanza, passando tra di loro a bordo della papamobile. Alla messa non erano presenti soltanto i cattolici ma anche i copti ortodossi, i cristiani di altre confessioni e anche i fratelli musulmani.

Papa Francesco in Egitto: messa e omelia

Papa Francesco ha nuovamente utilizzato la lingua araba per salutare i fedeli: “Al Salamò Alaikum”, cioè “La Pace sia con Voi”, in tal modo è arrivato diretto ai fedeli, e proprio nell’omelia ha citato il Vangelo di oggi, il quale ci racconta dei discepoli che erano in viaggio sulla via di Emmaus. Qui il pontefice spiega come questo sia un Vangelo che: “si può riassumere in tre parole: morte, risurrezione e vita”; tre elementi fondamentali che si trovano nello stesso racconto evangelico. Quando parla di Morte, Francesco vuole intendere: “I due discepoli tornano alla loro vita quotidiana, carichi di delusione e disperazione: il Maestro è morto e quindi è inutile sperare. Erano disorientati, illusi e delusi. Il loro cammino è un tornare indietro; è un allontanarsi dalla dolorosa esperienza del Crocifisso. La crisi della Croce, anzi lo “scandalo” e la “stoltezza” della Croce (cfr 1 Cor 1,18; 2,2), sembra aver seppellito ogni loro speranza”, questo perché in cuor loro non si davano pace del fatto che Cristo che era il figlio di Dio, non fosse stato capace di salvarsi dalla croce ma qualcosa stravolse i due discepoli perché giunta sera riconobbero Gesù mentre spezzava il pane e fu in quel momento che la tristezza divenne gioia per questo Francesco ha spiegato che: “Se noi non ci lasciamo spezzare il velo che offusca i nostri occhi, se non ci lasciamo spezzare l’indurimento del nostro cuore e dei nostri pregiudizi, non potremo mai riconoscere il volto di Dio”.

Angelus di Oggi, Papa Francesco cita una canzone di Mina

Il secondo punto spiegato dal pontefice riguarda la Resurrezione. Non esiste nessun buio se nella vita di ogni cristiano entra la luce di Cristo Risorto, ma ha spiegato Papa Francesco: “Chi non passa attraverso l’esperienza della Croce fino alla Verità della Risurrezione si autocondanna alla disperazione. Infatti, noi non possiamo incontrare Dio senza crocifiggere prima le nostre idee limitate di un dio che rispecchia la nostra comprensione dell’onnipotenza e del potere”. Infine il terzo e ultimo punto è la Vita. Questo ultimo punto, probabilmente è il più importante perché il Papa ha così affermato: “La fede vera è quella che ci rende più caritatevoli, più misericordiosi, più onesti e più umani; è quella che anima i cuori per portarli ad amare tutti gratuitamente, senza distinzione e senza preferenze; è quella che ci porta a vedere nell’altro non un nemico da sconfiggere, ma un fratello da amare, da servire e da aiutare; è quella che ci porta a diffondere, a difendere e a vivere la cultura dell’incontro, del dialogo, del rispetto e della fratellanza; ci porta al coraggio di perdonare chi ci offende, di dare una mano a chi è caduto; a vestire chi è nudo, a sfamare l’affamato, a visitare il carcerato, ad aiutare l’orfano, a dar da bere all’assetato, a soccorrere l’anziano e il bisognoso (cfr Mt 25,31-45). La vera fede è quella che ci porta a proteggere i diritti degli altri, con la stessa forza e con lo stesso entusiasmo con cui difendiamo i nostri. In realtà, più si cresce nella fede e nella conoscenza, più si cresce nell’umiltà e nella consapevolezza di essere piccoli”.

Con questa omelia, Papa Francesco ha dato un segno forte a tutto il mondo il quale in questo preciso momento storico sta attraversando un momento di scompiglio causato dagli attentati terroristici e proprio a tal proposito Francesco ha affermato che gli estremismi non devono avanzare perché:“Dio gradisce solo la fede professata con la vita, perché l’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità! Qualsiasi altro estremismo non viene da Dio e non piace a Lui!”. Infine Francesco ha poi chiesto l’intercessione di Maria e ha concluso nuovamente in arabo con la frase: “Al Massih Kam / Bilhakika kam! – Cristo è Risorto / È veramente Risorto!”

Papa Francesco in Egitto: gli impegni pomeridiani e il ritorno a Roma

Dopo aver pranzato con i vescovi e il clero, il Santo Padre intorno alle 14:45, si è portato nella periferia a sud del Cairo dove ad attenderlo al Seminario Patriarcale Copto-Cattolico di Al-Maadi vi erano il Patriarca Ibrahim Isaac Sedrak, il rettore del seminario, i seminaristi. Subito dopo i saluti di rito, una piccola processione ha raggiunto il campo sportivo dove si è svolta la liturgia della parola ed è proprio qui che il Santo Padre ha esportato i presenti a non avere alcuna del peso di tutti i giorni e di ciò che avviene nelle circostanze difficili: “E in mezzo a tanti motivi di scoraggiamento e tra tanti profeti di distruzione e di condanna, in mezzo a tante voci negative e disperate, voi siate una forza positiva, siate luce e sale di questa società; siate il locomotore che traina il treno in avanti, diritto verso la meta; siate seminatori di speranza, costruttori di ponti e operatori di dialogo e di concordia”.

Al termine dell’incontro con i seminaristi, Papa Francesco si è spostato dal sud del Cairo per raggiungere l’aeroporto dove è avvenuta la cerimonia di congedo infatti, il Pontefice accolto dal picchetto d’onore e dal Presidente Abdel-Fattah Al-Sìsi è salito sull’A321 dell’Alitalia intorno alle 17:00 per fare ritorno a Roma dove l’arrivo previsto è intorno le 20.30. Durante il volo è prevista una conferenza stampa “ad alta quota” nella quale, molto probabilmente, il Santo Padre farà un riassunto delle due giornate trascorse in Egitto. Una piccola curiosità, prima di salire sull’aereo, dal labiale del Pontefice si è potuto capire: “Preghi per me, io pregherò per lei!” chi era l’interlocutore? Ovviamente Abdel-Fattah Al-Sìsi, Presidente della Repubblica Araba d’Egitto.

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