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Processo Mastrogiovanni, Sentenza d’Appello: condannati Medici e Infermieri

Confermata la responsabilità per i medici nel processo Mastrogiovanni, ma le pene sono state ridotte rispetto alla sentenza di primo grado. Condannati anche gli infermieri.

Nell’ultima udienza per il processo di Mastrogiovanni, il maestro elementare di Castelnuovo Cilento, morto dopo essere rimasto legato per 88 ore ad un letto nell’ospedale di Vallo della Lucania, è finalmente stato decretato il verdetto dal giudice Michelangelo Russo.

Sì, perché  alla corte d’appello del tribunale di Salerno la sentenza è arrivata nel primo pomeriggio. Sono stati condannati i medici, che già nel primo grado del processo erano stati considerati colpevoli della morte dell’insegnante. I sei infermieri, assolti in primo grado sono ora stati condannati ciascuno di loro ad un anno e tre mesi di reclusione, pena sospesa, per sequestro di persona e conseguente decesso.

I medici nel 2012, proprio nel primo grado, avevano ricevuto dal giudice di Vallo della Lucania, Elisabetta Garzoni, una condanna per pene tra i 2 ed i 4 anni per sequestro di persona, falso ideologico (per contenzione non riportata nella cartella clinica del paziente), morte in conseguenza di un altro reato, assolvendo gli infermieri per aver obbedito ad un ordine.

Le sentenza di stamani, ha confermato la sentenza del primo grado, con pene leggermente ridotte per i due medici. Dunque, giustizia fatta per Mastrogiovanni. La famiglia dell’insegnante, però, non si arrende e tramite  il comitato “Verità e Giustizia per Franco”, hanno lanciato la campagna “diamo voce a Franco”, per mantenere viva la memoria dell’insegnante e per sensibilizzare l’opinione pubblica e medica sulle pratiche di contenzione. Accanto alla famiglia, non sono mancati celebrità dello spettacolo e personaggi illustri della medicina, come Eugenio Finardi e Moni Ovadia.

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Lorenzo Muffato

Aspirante giornalista sportivo. Studente in scienze della comunicazione di Pisa. Le più grandi passioni sono la scrittura e lo sport, ho il calcio che mi scorre nelle vene, tanto da fondare una squadra amatoriale nel proprio paese.
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