Attualità

Protesta Brambilla contro il Festival di Yulin in Cina

Il Festival di Yulin in Cina e la protesta di Michela Vittoria Brambilla

Michela Vittoria Brambilla, è il presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, ed inoltre alleata al World Dog Alliance, l’ associazione no profit contro lo sterminio degli animali da compagnia con il fine del consumo alimentare. La deputata ha portato alla camera la protesta contro il Festival di Yulin in Cina, che avviene il 21 giugno 2016, e dove i cani vengono torturati, sterminati e venduti al mercato delle carne. È in atto la protesta presentata al governo, da Michela Vittoria Brambilla, per combattere contro le barbarie del Festival di Yulin in Cina.

L’ Occidente unito per contrastare lo sterminio dei cani durante Festival di Yulin in Cina

Ogni anno più di 30 milioni di cani vengono torturati ed uccisi, durante la manifestazione in Cina, del Festival di Yulin. Da non molto tempo gira anche nel web un video, di come i venditori di carne, rapiscano dai cortili delle abitazioni private, della popolazione cinese, i loro amici a quattro zampe, per poi rinchiuderli in gabbie fino al momento delle torture, che gli vengono fatte davanti a tutti; gli animali, una volta portati alla morte, vengono esibiti come trofei in piazza, e rivenduti come carne da macello. Oltre allo strazio che i cani vivono, ed alle abominevoli gesta degli umani che si prestano a compiere queste assurde barbarie, c’è anche il rischio per l’ uomo, che mangiando la loro carne, possa contrarre molte malattie infettive. Michela Vittoria Brambilla vuole ostacolare questa crudele realtà, presentando al Governo, la proposta di abbattere il Festival di Yulin, alleandosi in questa battaglia, con il resto dei Governi dei paesi occidentali. Al fianco della Brambilla, si schiera Jason Pang, il  portavoce di World Dog Alliance, che spera di abbattere la mentalità degli anziani, cresciuta credendo normale i maltrattamenti degli animali durante  Festival di Yulin, e conta sui giovani a seguire la rotta di pensiero opposta, condannando così, la manifestazione alla chiusura definitiva.

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