Politica

Chi è Marco Bussetti? Nuovo ministro dell’Istruzione, università e ricerca

Pochi minuti fa l’incaricato Premier, Giuseppe Conte, ha diramato la lista dei ministri che darà vita al nuovo esecutivo. Tra questi vi è anche il nome del leghista Marco Bussetti, nato nel 1962, che ha ricevuto il dicastero alla pubblica istruzione, università e ricerca. Bussetti, laureato in Scienze e Tecniche delle attività motorie preventive e adattata presso l’Università Cattolica di Milano con Votazione di 110/110 e lode, è stato, oltre che studente, dirigente dell’ufficio scolastico regionale Lombardia e professore universitario di Legislazione Scolastica, presso la stessa Università Cattolica di Milano.

Un uomo che conosce bene la scuola dunque e sa districarsi a dovere nelle legislazione scolastica. I dubbi circa la sua preparazione vengono subito fugati dal momento che il neo ministro dell’Istruzione ha comunque conseguito diplomi e lauree nei tempi prestabiliti e dunque la preparazione non è in discussione. Meno se si tratta, per sua stessa ammissione, di lingue straniere, inglese e francese, sulle quali si ritiene appena sufficiente. Avrà il compito di attuare la parte del contratto di governo inerente le modifiche sull’istruzione.

Cosa ci si aspetta da Bussetti?

Bussetti sarà chiamato all’arduo compito di cambiare soprattutto la legge 107, ossia la Buona Scuola di renziana memoria. Per far ciò il neo ministro dovrà tenere conto delle difficoltà quotidiane che incontrano docenti e studenti ogni giorno nelle scuole italiane. Dovrà quindi andare oltre quelle che sono le semplici competenze di un Dirigente dell’ufficio scolastico regionale, senza però perdere di vista i problemi che vi sono nell’Istruzione.

Va anche detto che negli ambienti scolastici italiani speravano in un ministro grillino, più che leghista, e il proprio compito di Bussetti dovrà essere proprio quello di assicurarsi la fiducia di chi la scuola la vive nel quotidiano.

Nonostante ciò Conte l’ha scelto più per la sua natura tecnica, per la sua profonda conoscenza delle dinamiche e degli ambienti scolastici, che per la sua idea, poi nemmeno velata, politica. Le attese per questi cambiamenti sono tante, ora sta a questo nuovo esecutivo dimostrare con i fatti che un nuovo vento sta soffiando sull’Italia.

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