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La Turchia abbatte jet russo per violazione aerea: è crisi internazionale?

Momenti di vera tensione e panico: nella mattinata del 24 novembre un jet russo Su-24 ha invaso lo spazio aereo della Turchia, al confine con la zona nord-occidentale della Siria; il caccia è stato abbattuto dopo essere stato avvisato diverse volte. Secondo quando dichiara Ankara, entrambi i piloti russi potrebbero essere vivi, ma nell’incertezza la loro possibile uccisione è stata rivendicata dalle milizie anti Bashera Assad.

Queste milizie avrebbero colpito un elicottero che sorvolava la zona in questione e Mosca dichiara che uno dei piloti è perito nell’abbattimento del jet. A chi credere? Delicata è la situazione internazionale: si parla già di azioni di guerra che posso causare non soltanto reazioni diplomatiche. Putin si sentirebbe sotto attacco, mentre gli Stati Uniti di Barack Obama, con la Nato, sostiene che la Turchia ha diritto a difendere il territorio, sentitasi sotto attacco e considerando la violazione aerea come un’aggressione. Provocazioni e reazioni che gettano altri problemi sul difficile piano di equilibrio delle alleanze internazionali.

Il ministro gli Esteri russo Lavrov ha cancellato poi la sua visita istituzionale in Turchia, quando una nave da guerra di Mosca ha attraversato lo stretto dei Dardanelli, vicino la Turchia per poi ritornare sulla sua sua rotta mediterranea. Il caccia russo, si è saputo poi, è stato abbattuto nei pressi di Yamadi, a Latakia, dove è situata la base aerea di Hameymim. Il jet russo stava ritornando alla base, luogo dal quale sono gironi da cui partono aerei sia russi che siriani contro l’Isis.

Si è saputo che Ankara aveva inviato una lettera ufficiale al presidente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in cui si afferma l’accusa dei raid aerei di Mosca sul confine. Nella lettera, letta e studiata tra i membri dell’organo Onu, Ankara sostiene ancora che questo evento e l’offensiva di terra del regime di Bashar al Assad hanno portato a numerose perdite tra i civili. Diventa necessario prendere le giuste misure per prevenire attacchi e aggressioni alle popolazioni. Tali azioni, si legge ancora nella missiva, non possono essere giustificate nell’idea e nella volontà di combattere ed abbattere il terrorismo, in zone in cui Isis e Al Nusra non sono presenti sul territorio. In Italia si discute se bisogna intervenire oppure no in queste azioni di politica globale.

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Valentina Labattaglia

Laureanda in Letterature Moderne Comparate per il Corso di Laurea in Filologia Moderna, ho diversi anni di esperienza presso testate giornalistiche online, blog culturali e magazine. Mi occupo di serie tv, cinema, letteratura e credo che la cultura l'unica strada che ci può rendere migliori. Ho scelto la scrittura come forma d'arte per cambiare il mondo
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