Cronaca

Tangenti appalti Enel di Brindisi: arrestati 5 dipendenti

Arrestati per presunte tangenti. Sono circa cinque i dipendenti della centrale Enel “Federico II” di Brindisi, a Cerano, arrestati dalla Guardia di Finanza all’alba del 5 maggio. Di 5 impiegati arrestati uno si trova attualmente in carcere, l’addetto all’ambiente e alla sicurezz, e altri 4, addetti alla verifica dei lavori, si trovano agli arresti domiciliari.

Tangenti appalti Enel: Inchiesta dopo denuncia di un imprenditore

Proprio all’alba, la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per corruzione a 5 persone. Il motivo riguarda alcuni appalti di lavori nella centrale brindisina della società elettrica. L’inchiesta, coordinata dai pm Milto Stefano De Nozza e Francesco Carluccio, riguardava proprio delle somme di denaro e altre utilità, che sono state fornite in cambio di appalti. A dare il via all’inchiesta, secondo le prime rivelazioni, la denuncia di un imprenditore salentino, originario di Monteroni, titolare di una ditta appaltatrice dell’Enel. L’imprenditore avrebbe segnalato come, pur d’ottenere appalti e lavorare per la società, avrebbe dovuto pagare alcune tangenti.

Dopo che il titolare salentino era riuscito ad ottenere anche il certificato di regolare esecuzione a distanza di qualche tempo, la stessa ditta aveva ottenuto un altro appalto. Il secondo, tuttavia, fu revocato. Il motivo, secondo la versione della società riguardava i lavori del primo appalto non svolti a regola d’arte.

Tangenti appalti Enel: sequestrati 230 mila euro.

Dopo la stessa denuncia, l’Enel brindisina avrebbe proseguito con il ritiro di deleghe a un dirigente coinvolto nella verifica ispettivo. L’azienda avrebbe provveduto con il trasferimento di un altro quadro e il licenziamento di un tecnico. In più, alla denuncia, avrebbero risposto con una querela. Tuttavia, nel corso delle indagini, si è scoperto come i 5 funzionari Enel avrebbero agevolato un’impresa di loro conoscenza per aggiudicarsi diverse gare d’appalto.

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Tale ditta era riuscita nell’impresa poiché i funzionari avrebbero rivelato i valori da indicare nelle offerte da presentare. In più erano indicati falsi stati d’avanzamento dei lavori, oltre al liquidare alcune fatture senza un lavoro eseguito. Attualmente ai 5 lavorati Enel, sono stati eseguiti dei sequestri preventivi. Il sequestro ammonta ad un valore totale di 230 mila euro. I dipendenti sono stati contestati per corruzione continuata per atti contrari ai doveri d’ufficio.

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