Politica

USA contro Corea del Nord, Haley: “Raid in caso di Test Nucleari”

È, come è noto, un periodo di forte tensione tra USA e Corea del Nord. Sembra che Donald Trump non sia più disposto a tollerare che Kim Jong-un persegua nei suoi test nucleari. La Corea sembra molto poco propensa a cedere su tale tema e gli americani minacciano Pyongyang di azioni forti in caso di nuovi test missilistici.

Le parole dell’ambasciatrice americana all’Onu

A rendere ancora più tesa la situazione sono arrivate le parole di Nikki Haley, ambasciatrice americana all’Onu, che in svariate interviste a ricordato come gli Stati Uniti siano pronti a colpire duramente la Corea del Nord se ce ne fosse necessità. Secondo quanto affermato dalla diplomatica americana, se dovessero esserci nuovi test da parte di Pyongyang, sarà Donald Trump a scendere in campo e decidere cosa fare, frase questa che a molti appare come una verta e propria minaccia. La Haley ha anche parlato dell’americano arrestato a Pyongyang affermando che il regime coreano usa gli arresti come strumento di negoziato politico.

La Cina prova a mediare

In questa annosa vicenda c’è un Paese che può giocare un ruolo importantissimo nel tentativo di mediazione tra le parti: la Cina. È abbastanza risaputo come l’atteggiamento di Kim Jong-un sia in parte figlio del senso di protezione che i privilegiati rapporti con la Cina gli consentono di avere. Da sempre l’influenza del colosso asiatico sulla piccola Corea del Nord è molto forte ed è per questo che proprio Pechino dovrà provare a frenare gli eccessi del suo eccentrico alleato per evitare lo scontro con gli USA. In questo senso sono arrivate parole confortanti da parte del leader cinese Xi Jinping che si è detto contrario a ogni azione che violi le risoluzioni dell’Onu ed ha auspicato un accordo che porti alla denuclearizzazione della penisola coreana.

Intanto scende in campo la Corea del Sud

A dare manforte agli americani è scesa in campo anche la Corea del Sud che, evidentemente temendo le azioni dei ”cugini” del Nord, ha deciso di aggregarsi alle esercitazioni della portaerei americana Carl Vinson che già può contare su due cacciatorpendinieri giapponesi. Ancora non è chiaro fino a dove le parti in causa sono disposte a spingersi, ma il rischio di uno scontro frontale, per quanto comunque non probabile, si inizia a far presente in tutta la sua pericolosità.

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Emanuele Terracciano

Nato ad Aversa (CE) il 22 agosto 1994 e laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboro con i siti di Content Lab dal 2015 occupandomi di sport, politica e altro.
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