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Guerra in Siria: Damasco accusa Israele dei missili ad Al-Kiswah

9 maggio 2018 – La Siria accusa Israele dei missili. Non molto dopo le dichiarazioni di Trump in merito alla ritirata degli States dall’accordo nucleare internazionale con l’Iran, alcun missili hanno bersagliato una base militare siriana a sud di Damasco, ad Al-Kiswah. Lo stato e i media pro regime, hanno informato che tali missili sarebbero stati abbattuti dal sistema di difesa militare siriano.

Gli attivisti dell’opposizione hanno riferito tuttavia che da Damasco fino ai luoghi dell’attacco si dipartiva un traffico di mezzi di soccorso molto intenso. Foto girate nei social media mostrano fiamme ad Al-Kiswah, zona industriale che ospita strutture militari. Alcuni parlano di nove morti.

Netanyahu

Il lancio di missili è avvenuto ieri notte a seguito di un allerta dell’esercito israeliano, a causa di presunte “attività irregolari delle forze iraniane nel territorio siriano”. Anticipando la possibilità di un attacco dall’Iran, è stato ordinato di aprire e attrezzare bunker anti bomba a nord del paese. “Ogni aggressione a Israele riceverà una severa risposta” ha annunciato l’esercito.

L’Iran si è mantenuto silenzioso, non ha commentato subito in merito all’accaduto.
E’ evidente però che in questa situazione, presunti attacchi non fanno che aumentare la tensione in una regione già al limite. Si fa concreto il rischio di un confronto diretto fra Iran ed Israele, seguito probabilmente dall’intervento degli Stati Uniti.

Appena un mese fa era giunta notizia di presunti missili israeliani diretti verso un’altra base in Siria controllata dalle forze iraniane. L’Osservatorio per i Diritti Umani da Londra, aveva parlato della morte di almeno 17 iraniani nell’attacco, ma il governo dall’Iran l’ha successivamente smentito. In quell’occasione Israele aveva avallato un attegiamento ambiguo, né confermando né negando la responsabilità nel lancio di quei missili.

Ma più volte Iran e Israele sono giunti ai ferri corti. Un altro attacco missilistico in Siria lo scorso aprile, sfociò nella morte di sette agenti della Guardia Rivoluzionaria Iraniana e nel danneggiamento di diversi droni. In febbraio invece proprio un drone aveva varcato lo spazio aereo che Israele dichiarava essere suo, aizzando raid in Siria. In quell’occasione fu abbattuto un jet israeliano.

 

C’è da dire inoltre che la Siria aveva già accusato Israele di attacchi missilistici alla base di al-Kiswah. A dicembre infatti il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva avvertito Assad di non permettere all’Iran di stanziare basi nel proprio territorio. Al messaggio seguirono i missili.

Sia Israele che l’Arabia Saudita, altro paese ostile all’Iran, hanno appoggiato la decisione di Trump di ieri. Netanyahu ha dichiarato che preferirebbe un confronto militare con l’Iran prima, piuttosto che dopo. “Siamo determinati ad arrestare il coinvolgimento iraniano, anche a costo di uno scontro. Preferiremmo non ricorrere alle armi, ma se ciò è necessario è meglio che avvenga adesso.”

Tuttavia l’Iran ha ribadito che si impegnerà nonostante tutto a preservare l’accordo nucleare con gli Stati Uniti, cooperando con tutti gli altri paesi che ne fanno parte. Hassan Rouhani ha detto di aver ordinato al prioprio ministro degli esteri di negoziare con i paesi europei, la Cina e la Russia nelle settimane a venire. Infine le parole del ministro degli esteri siriano: “Riponiamo completa fiducia nelle capacità dell’Iran di venire a capo delle ripercussioni dell’aggressiva condotta americana.

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