Attualità

Terza Guerra Mondiale con l’Isis?

« Io non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma posso dirvi che cosa useranno nella quarta: pietre! », Albert Einstein.

Gli attentati di Parigi e la risposta della Francia con il bombardamento a Raqqa. E si inizia a parlare di nuovo di terza guerra mondiale, tra il mondo Occidentale e l’Isis, lo Stato Islamico che sta seminando orrore e sangue in Europa, in Medio Oriente e nel Nord Africa. Chiamarla terza guerra mondiale è probabilmente esagerato, ma non è la prima volta che questo appellativo viene utilizzato nella storia recente. Già dopo la fine del secondo conflitto nel 1945, con l’inizio della Guerra Fredda, sono stati molti i momenti storici dove ci si è avvicinati o, si è pensato, al perpetuarsi di una nuova “Grande Guerra”.

Bisogna capire, però, che l’appellativo “Guerra Mondiale” viene dato dagli storici per raccontare un fatto accaduto negli anni precedenti, o natural durante. Stavolta, però, dopo i bombardamenti di Raqqa, il termine “Terza Guerra Mondiale” è stato già utilizzato da molti giornalisti internazionali ed italiani. Per non parlare del leader della Federazione Russa Vladimir Putin, che ha dichiarato apertamente di voler entrare in guerra con l’Isis, riferendosi proprio a questo termine. Anche Papa Francesco durante il suo Angelus domenicale ha fatto riferimento alla “Terza Guerra Mondiale”, etichettando gli attentati di Parigi come soltanto un pezzo di essa.

È chiaro a tutti che per essere definito “Mondiale”, il conflitto deve avere come protagonisti svariati stati di vari continenti. I presupposti ci sono. Dal Medio Oriente, Siria e Iraq, al Nord Africa, all’Europa, fino alla Cina ed alla Russia e gli Stati Uniti. Tutti sono coinvolti, in una guerra che sembra richiamare una crociata al contrario, come scriveva la Fallaci, tra mondo Occidentale e mondo Orientale. Nei preludi il termine viene spesso associato all’utilizzo di un qualche tipo di arma di distruzione di massa, come armi nucleari, armi chimiche o biologiche. Gli attentati di Parigi potrebbero essere soltanto l’inizio.

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