Cronaca

Parabita, Sciolto Consiglio Comunale: pagava mafiosi con voucher

I carabinieri del Ros hanno indagato per sei mesi e solo oggi sono arrivati alla conclusione che ha portato allo scioglimento del Consiglio Comunale di Parabita, un comune in Provincia di Lecce, in Puglia, che manteneva rapporti molto stretti con i boss legati alla Sacra Corona Unita, l’organizzazione mafiosa pugliese. Venivano fatti dei veri e proprio favori alle famiglie vicine ai clan alle quali venivano assegnati dei voucher-buoni lavoro, dei contributi in denaro, degli alloggi popolari, dei locali commerciali e gli riservavano le assunzioni come netturbini con costi aggiuntivi relativi all’amministrazione comunale.

Il Ministro Minniti ha firmato il decreto relativo allo scioglimento del consiglio comunale che spiegava: “Un’amministrazione diventata dispensatrice di favori e lavoro per gli uomini del clan”. Da 26 anni un comune nel Salento non veniva “cancellato” per mafia. Parabita, però, è un comune che ha già avuto precedenti per fatti criminali, infatti, è stato teatro di uno degli omicidio più efferati ad opera della Sacra Corona Unita.

Il 20 marzo del 1991 Paola Rizzello, 27 anni, era ritenuta scomoda dal boss mafioso e, per questo, fu uccisa a fucilate in un casolare. Più raccapricciante, però, fu l’omicidio della figlia della Rizzello, la piccola Angelica Pirtoli, che aveva solamente due anni. La bambini era in braccio alla madre ma non morì per i colpi d’arma da fuoco bensì i suoi assassini decisero di ucciderla a mani nude: la bimba fu presa per i piedi e scagliata violentemente su un muro fino alla sua fine. Per questo omicidio le sentenze di condanna sono arrivate solo un paio d’anni fa.

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