Televisione

Adesso tocca a me, Film su Paolo Borsellino: 19 luglio su Rai 1

“Adesso tocca a me”, il ricordo di Paolo Borsellino su Rai 1 mercoledì 19 luglio, ore 21:30, a 25 anni esatti dalla strage di via D’Amelio a Palermo, nella quale persero la vita il Giudice antimafia e i 5 uomini della scorta. “Adesso tocca a me” è una docufiction prodotta da Aurora TV che unisce immagini di fiction con immagini di repertorio, che rendono il racconto molto vero e molto forte nel suo messaggio di civiltà e giustizia, concetti per i quali il Giudice è morto.

Il protagonista è Cesare Bocci con Ninni Bruschetta, Giulio Corso e Anna Ammirati. All’inizio della docufiction sono inseriti i ricordi di Antonio Vullo, l’unico sopravvissuto alla strage. Viene ricordata la figura del Giudice con testimonianze, ricordi, aneddoti con un ritratto che ripercorre tutta la vicenda umana e professionale di Borsellino, un ritratto storico dell’Italia in quel preciso momento politico quando la mafia sferrava allo Stato il suo attacco più feroce. “Adesso tocca a me” è un titolo forte che prende spunto da alcune frasi del Giudice Borsellino che sapeva bene del pericolo che correva ed è andato avanti nonostante c’erano i segnali di un nuovo attentato della mafia, allo stesso modo fecero gli uomini della sua scorta che non lo abbandonarono mai.

La docufiction è un atto dovuto ad un grande servitore dello Stato che ha pagato con la vita la sua abnegazione al dovere. “Adesso tocca a me” viene trasmessa nello stesso giorno, il 19 luglio, del terribile attentato in via D’Amelio, realizzato con 100 kg di esplosivo. In quei 57 giorni che passarono tra la strage di Capaci, dove morì il Giudice Giovanni Falcone, e quella di via D’Amelio, il Giudice Borsellino portò avanti il lavoro che aveva svolto insieme all’insostituibile collega Giovanni Falcone. Furono giorni terribili per lui che rimase solo a combattere la mafia. Eppure non si scoraggiò perché credeva fortemente nelle idee di libertà e giustizia contro la fetida corruzione che stava distruggendo l’Italia.

Cesare Bocci si è preparato tantissimo per questo ruolo, ha parlato molto con il figlio del Giudice, Manfredi, e da lui si è fatto raccontare qualche aneddoto che ben esprimesse tutta la volontà di ferro del grande eroe, un eroe dal sorriso solare e dalle chiare idee di consapevolezza e attaccamento ai più alti valori morali dello Stato.

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