Cronaca

Attentato Melbourne: Isis rivendica l’attacco

Dopo l’ultimo attentato efferato a Londra, l’Isis riprende la sua folle corsa, questa volta a Melbourne. Nella serata di ieri infatti l’attentatore ha dapprima sparato a un uomo, uccidendolo. Successivamente una donna ha chiamato la polizia, sostenendo di essere stata presa in ostaggio da un uomo armato all’interno di un appartamento nel distretto di Bay Street a Brighton. Dopo un tentativo di negoziazione, gli agenti hanno fatto irruzione nell’edificio e sparato all’assalitore uccidendolo. Nel blitz tre poliziotti sono rimasti feriti gravemente, mentre l’ostaggio è stato liberato senza conseguenze.

Quasi immediata la rivendicazione Isis

Il killer, subito dopo identificato per essere Yacqub Khayre, 29 anni di origini somale, alla fine è stato ucciso; prima però ha contattato telefonicamente un canale televisivo locale – Channel Seven News – affermando di agire “in nome di al Qaeda e dell’Isis”.  In serata è arrivata la rivendicazione del Califfato; attraverso la sua “agenzia”, l’Amaq, ha affermato che il killer “è uno dei nostri soldati“.  E’ stato il Site di Rita Katz, citando sempre l’Amaq, come sta avvenendo ultimamente a diffondere la rivendicazione.

Il killer Yacqub Khayre

I momenti successivi all’accaduto e le sue dinamiche

La polizia non aveva confermato ma neppure escluso la pista terroristica, sul primo momento; di ben altro avviso invece lo stesso Site, che aveva diffuso la notizia che i network jihadisti stessero celebrando l’evento. Le forze dell’ordine sono state chiamate dopo che un’ esplosione era stata segnalata nel condominio di Bay Street a Brighton. La donna presa in ostaggio dall’attentatore è stata liberata con un blitz della polizia senza conseguenze. E sempre durante il sequestro il killer ha chiamato l’emittente Channel Seven News di Melbourne: “Questo è per lo Stato Islamico, questo è per al Qaida”.

Luogo dell’attacco (Daily Mail UK©)

Secondo quanto raccolto dai media -e come spiega anche il Daily Mail la donna era stata chiamata dal presunto terrorista attraverso un servizio di escort. Quando ha preso in ostaggio la giovane, uno dei dipendenti del complesso residenziale dove è avvenuto il sequestro ha tentato di aiutarla; per questa ragione è stato ucciso. Le forze dell’ordine hanno assediato il condominio per alcune ore, cercando di intavolare una trattativa col presunto terrorista.

Ala fine hanno fatto irruzione, liberando l’ostaggio e uccidendo il sequestratore. Non ancora chiara la dinamica di ferimento degli agenti. Non si sa infatti se siano stati colpiti durante quest’irruzione, o se il presunto terrorista abbia sparato contro di loro quando è arrivata la prima pattuglia sul posto.

I precedenti di Khayre

La polizia australiana ha solo successivamente confermato che si è trattato effettivamente di “un atto di terrorismo“, senza però rivelare subito a chi potesse essere attribuito. Quello che si è accertato è che il presunto terrorista fosse già noto all’intelligence australiana; in passato era stato incriminato per aver progettato un piano d’attacco contro una base militare a Sidney. Rilasciato “sulla parola” un anno fa dalla prigione dove era detenuto con un provvedimento della magistratura, non ci ha poi messo molto per mettere in scena l’ultimo macabro spettacolo.

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