Cronaca

Barcone diretto a Lampedusa rifiuta aiuto dall’Aquarius

Era partito dalla Libia e si è fermato a qualche decina di miglia da Lampedusa, dopo aver finito il carburante. Un barchino con 11 persone a bordo, di cui 9 uomini e 2 bambini tutti di nazionalità  tunisina, è diretto a Lampedusa. La piccola imbarcazione durante il suo viaggio in mare è stata intercettata dall’Aquarius. La nave di Sos Mediterranée e Msf è intervenuta in zona Search and Rescue maltese su segnalazione del Centro di coordinamento di Tripoli, ma l’imbarcazione proveniente dalla Libia ha rifiutato i soccorsi. La nave Aquarius ha già a bordo 141 persone soccorse durante due diverse operazioni, lo scorso venerdì. Gli 11 migranti a bordo dell’imbarcazione hanno rifiutato di essere soccorsi dall’Aquarius e hanno proseguito il loro viaggio verso l’Italia.

“Le nostre lance si sono avvicinate per verificare la situazione e per stabilizzarla”, ha raccontato il coordinatore di Medici senza Frontiere. “Abbiamo distribuito i salvagenti. Le persone a bordo erano nervose. Stavano andando a Lampedusa e non volevano essere salvati. Abbiamo dato loro cibo e acqua e il team medico ha constatato che non c’erano casi clinici, anche se i minori sembravano provati dalla lunga esposizione al sole: hanno infatti dichiarato di essere in mare da due giorni.”

Il barchino partito dalla Libia ha proseguito verso nord fino ad entrare in acque italiane, dove ha terminato la benzina. Una motovedetta della Guardia Costiera italiana ha intercettato l’imbarcazione ferma e ha recuperato i migranti, trasportati poi a Lampedusa.

Intanto, la nave Aquarius è in attesa di una destinazione. Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha fatto sapere che la ong “non vedrà mai un porto del nostro Paese. Vada dove vuole ma non qui”. Toninelli, ministro dei Trasporti, ha ribattuto: “L’Ong Aquarius è stata coordinata dalla Guardia Costiera libica in area di loro responsabilità. La nave è ora in acque maltesi e batte bandiera di Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi”.

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