Attualità

Giardini terapeutici in Italia e ortoterapia: Curare con la natura.

Arriva la primavera e riprendono a fiorire i giardini. Tra questi ci sono anche quelli terapeutici, conosciuti dai più, con il nome anglosassone da cui derivano, cioè healing gardens. “Healing” è un termine inglese che significa “curativo”. L’utilizzo di questa parola è molto vario: generalmente indica un processo benefico che porta ad uno stato di salute complessivo.

I giardini terapeutici

“Garden”, “giardino” in lingua inglese, dall’ebraico “gan”: proteggere, difendere, e “eden”: piacere e delizia; quindi, luogo recintato e protetto ove godere di svago e diletto.
Combinando queste due parole si intendono spazi aperti e verdi, generalmente all’interno di ospedali e strutture socio-assistenziali, realizzati sia per finalità terapeutiche (come strumenti di cura complementari a quelli tradizionali), sia per migliorare il benessere e la qualità di vita principalmente dei pazienti, ma anche dei parenti in visita e del personale medico e paramedico. Si tratta quindi di un percorso energetico con la funzionalità di stimolare le funzioni umane.
Esistono diversi tipi di giardini terapeutici, in base alla patologia da curare. In prevalenza li si può utilizzare per la cura dei disturbi mentali, per l’Alzheimer ad esempio, per le dipendenze da droghe e sostanze alcoliche, così come per i bambini e per gli anziani.

Vi sono altre attività annesse molto simili e più interattive, che migliorano, in diversi modi, lo stato di salute dei propri fruitori.
L’ortoterapia è una nuova terapia alternativa che, lavorando con un materiale ‘vivente’, le piante, sembra capace di migliorare lo stato di salute degli individui, sia da un punto di vista prettamente organico, che psicologico.
Spesso questi orti vengono inseriti all’interno di un giardino terapeutico, in modo da riuscire a rendere più significativa ed efficace l’esperienza del paziente.

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