Cronaca

Quarto video inchiesta Fanpage: entra in scena Maria Grazia Canuto (Video)

L’inchiesta sul traffico dei rifiuti pubblicata da Fanpage, Bloody Money, ha varcato i confini campani e, nel quarto video, si è spostata nel Nord – Italia, in particolar modo alle porte di Venezia. Nunzio Perrella, ex boss della camorra impegnato nei traffici dei rifiuti in Campania, dopo 21 anni agli arresti domiciliari ha deciso di collaborare con la giustizia ed è rientrato nel giro del malaffare al fine di smascherare traffici illeciti di immondizia, denaro e mazzette verso uomini della politica.

“Bloody Money”, la Canuto entra in scena

Nei primi tre video l’ex boss Perrella ha parlato con imprenditori, politici, intermediari del mondo economico e politico campano, tra cui nomi è spiccato quello dei figlio di Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania. In questo quarto video, invece, Perrella vola in Veneto dove viene messo in contatto con una donna: Maria Grazia Canuto.

Il primo tentativo fallisce, infatti la sua segretaria personale non si presenta all’incontro con il boss. Quest’ultima, pochi giorni prima, inoltre era stata raggiunta da un mandato d’arresto emesso dal Tribunale di Bergamo ed è tutt’ora latitante. Perrella non demorde e riesce ad ottenere un incontro con la Canuto in persona. La donna si presenta come l’intermediaria di un progetto industriale importante presentato a Marghera. Il piano prevede la costruzione di un’area dove edificare impianti di stoccaggio per petrolio e altri idrocarburi provenienti dalle navi.

L’intero progetto avrebbe un valore complessivo di oltre 500 milioni di euro. La Canuto, come si può ben sentire dal video, è addirittura ben infiltrata negli ambienti di potere e dunque sarebbe in grado di far ottenere tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie affinché il progetto prenda vita. Al fine di rendere veritiere le sue parole conduce Perrella ad un incontro con politici, amministratori locali, imprenditori dove addirittura vi partecipa il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

Nel terzo incontro, però, la donna chiede al boss circa 2,8 milioni di euro per sbloccare l’affare. Perrella più volte ribadisce che quei soldi provengono da spaccio di droga, rapine, insomma sono soldi della Camorra. Alcuni di quei soldi addirittura provengono da un sequestro del 2004 – 2005. L’intermediatrice non si scompone, anzi risulta essere in grado (“ho la forza” recita nel video) di ripulire quei soldi e renderli legali con “alcune lavatrici

Infine la consegna avverrà in un trolley alla presenza della stessa Canuto, Perrella e un imprenditore del Nord – est italiano.

Il ruolo della Canuto in Veneto

La protagonista assoluta di questo video è Maria Grazia Canuto. La donna è l’intermediatrice che riesce a mettere in contatto Perrella con gli esponenti del mondo politico, amministrativo e imprenditoriale locale. L’architetto paventa anche di essere una consulente, proprio in merito al suo ruolo di docente di criminologia ambientale, per Ministero dell’Ambiente e dunque “controllo chi controlla”.

La stessa, in un sopralluogo dell’aria cerca un’accelerata delle operazioni, sostenendo che se dovesse andare alla guida di Venezia un Cacciari o il Movimento 5 Stelle il progetto potrebbe saltare del tutto. Si dimostra sicuramente una donna abile poiché si ritiene capace di procurare tutti i protocolli necessari al progetto e nella frase “noi da un lato controlliamo e dall’altro operiamo” dimostra tutta la scaltrezza e la rete di agganci che la donna possiede.

Il Ministero dell’Ambiente, però, ha smentito ogni possibile coinvolgimento, specificando come la Canuto non sia mai stata consulente presso lo stesso Ministero, né abbia mai avuto incarichi ufficiali.

Dopo aver causato un vero e proprio scandalo nella Regione Campania, con tanto di indagine della Magistratura, adesso l’inchiesta si sposta nella Regione Veneto dove sul piatto non ci sono più mazzette, ma un vero e proprio progetto imprenditoriale in località Marghera da oltre 500 milioni di euro.

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