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Commemorazione 25 aprile, il Discorso di Mattarella

Sono da poco passate le 9 quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arriva all’Altare della Patria a Roma per prendere parte alle celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione. L’arrivo del Capo dello Stato è stato salutato dalle note dell’Inno d’Italia eseguito dalla banda dell’Esercito. Presenti all’evento anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il presidente del Senato Pietro Grasso, il vice presidente della Camera Roberto Giachetti, il sindaco di Roma Virginia Raggi, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

L’omaggio del Presidente della Repubblica al Milite Ignoto

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 72esimo anniversario della Liberazione, ha reso poi omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
Dopo aver deposto una corona di alloro sul sacello del Milite Ignoto, il Capo dello Stato è rimasto per qualche secondo in raccoglimento. Poi si è preparato per andare a Carpi, dove trascorrerà la seconda parte della giornata del 25 aprile.

25 aprile: Mattarella a Carpi

Poco dopo le 11.30 il Capo dello Stato è arrivato al Teatro Comunale di Carpi per le celebrazioni della Festa della Liberazione. Ad accoglierlo, una città tirata a lucido e soprattutto listata con il tricolore: dappertutto esposte bandiere dell’Italia, ma anche dell’Unione Europea.

In prima fila gli alunni della scuola primaria Collodi con coloratissimi cartelli con la bandiera italiana e la scritta pace. L’ingresso del Capo dello Stato in teatro è stato salutato con l’Inno di Mameli, eseguito dalla banda Filarmonica di Carpi, e cantato da 80 bambini della scuola Verdi. Al termine il Capo dello Stato visiterà privatamente il Museo-monumento al deportato politico e razziale, dove sarà deposta un’altra corona di alloro. Nel pomeriggio, si sposterà a Fossoli, dove visiterà il campo di concentrazione e una baracca ristrutturata.

25 aprile 2017: il discorso di Mattarella

La città di Carpi, in occasione dei festeggiamenti del 25 aprile, non è stata scelta a caso da Sergio Mattarella: «E’ quanto mai significativo celebrare, quest’anno, l’anniversario della Liberazione qui, a Carpi, in una terra che, durante gli anni della dittatura, fu ricca di sentimenti e di fermenti antifascisti, e che ha, poi, vissuto con intensa partecipazione la guerra partigiana». Poi un passaggio sulle vicende che hanno riguardato i campi di concentramento. Oggi a Carpi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intende ricordare «uno dei luoghi simbolo, in Italia, di quella violenza che la lucida follia del nazifascismo aveva eretto a sistema: il campo di Fossoli. Con le sue fasi diverse il campo di Fossoli è parte rilevante della storia italiana. Un luogo della memoria tra i più peculiari e importanti nel nostro Paese. Con i suoi reticolati e le sue baracche – ha aggiunto il Capo dello Stato – con i suoi macabri simboli  il campo di Fossoli era a tutti gli effetti una tragica tappa decisiva per la deportazione nei lager nazisti in Germania e Polonia».

Il campo di concentramento italiano

Fossoli, durante gli anni dell’occupazione nazifascista, rappresentava un nodo ferroviario strategico, dal quale partirono dodici treni della morte con destinazione Auschwitz, Buchenwald, Bergen-Belsen, Mathausen, Ravensbruck. Per molti italiani – circa cinquemila – Fossoli fu il primo passo verso un abisso senza fine.

La Resistenza al Terrorismo

Oggi il mondo è chiamato a nuove e diverse sfide, come quella contro il terrorismo, un nemico forse a tratti ancora più difficile da combattere ed estirpare. Così, da Carpi, ha parlato Sergio Mattarella: «Oggi, di fronte alla minaccia di un nemico insidioso e vile, che vorrebbe instaurare, attraverso atti di terrorismo, una condizione di paura, di dominio, di odio, rispondiamo, oggi come allora, come negli anni settanta, che noi non ci piegheremo alla loro violenza e che non prevarranno».

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