Attualità

Esame Maturità, cosa cambia con la nuova Riforma: le nuove regole

Almeno 200 ore di lezione per essere ammessi e la media del sei. 

Nuove disposizioni a riguardo dell’esame di maturità. Lo schema di decreto legislativo sulla Valutazione è ora all’esame della Camera. La riforma di Renzi e Giannini andrà a modificare in maniera importante l’esame di Stato. Secondo quanto spiegato dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, per essere ammessi alla maturità bisognerà aver partecipato ad oltre 200 ore di lezione, nei licei, o 400 ore per gli istituti tecnici e professionali di alternanza scuola lavoro.

Gli studenti saranno poi sottoposti alle prove invalsi che verranno introdotte anche all’ultimo anno di scuola superiore che valuteranno Italiano, Matematica e Inglese. Per l’ammissione si alleggerisce anche la media dei voti: la riforma, infatti, prevede che si abbia la media del sei, compreso il voto di condotta. Precedentemente si parlava di sufficienza in tutte le materie. Cambia anche l’attribuzione del credito nel triennio: fino a quest’anno si parlava di 25 punti durante gli ultimi 3 anni di superiori.

Aumentano i crediti nel triennio, diminuiscono quelli d’esame. 

Dal 2018 si avranno 40 punti totali al triennio di cui: 12 al terzo anno, 13 al quarto e 15 al quinto anno. I bonus dei 5 punti verranno dati solo a chi ha già come credito almeno 30 punti di credito e 50 punti nelle prove d’esame. Proprio per questo gli esami avranno “meno valore”: 20 punti ciascuno per Italiano e prova d’indirizzo e altri 20 per il colloquio.

Salterà la terza prova e, probabilmente, anche la prova scritto con saggio breve/articolo di giornale per tema storico e d’attualità. A riguardo della prova d’italiano, nel testo legislativo si legge: “Consiste nella redazione di un testo di tipo argomentativo riguardante temi di ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. La prova può essere strutturata in più parti, anche per consentire la verifica di competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre la riflessione critica da parte del candidato”. Le modifiche andranno in vigore dal 2018.

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