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Morte Fidel Castro, i dati UNESCO di Cuba sotto il Lìder Màximo

Morto Fidel Castro, passiamo in rassegna i dati UNESCO riguardanti Cuba. Dall’aspettativa di vita alla libertà di stampa, pregi e difetti del governo del Lìder Màximo.

La morte di Fidel Castro riapre il dibattito su una personalità quanto meno controversa. Cercando di rimanere nell’imparzialità, proviamo a considerare i dati UNESCO per valutare i cambiamenti a Cuba durante il lungo governo del Lìder Màximo, iniziato nel 1959 e terminato soltanto nel 2008, con il passaggio di consegne al fratello Raul per motivi di salute.

Uno degli aspetti a cui Fidel Castro ha prestato maggiore attenzione è l’alfabetizzazione del popolo cubano. Nel 1981, prima data per cui esistono dati ufficiali, la percentuale era già al 99,58%, ma le operazioni per garantire l’istruzione elementare erano iniziate già un paio di decenni prima. Nel 2013 comunque la percentuale è arrivata a 99,88%, vicina a quella dell’Italia (99,90%). Nettamente sopra invece alla media dei Paesi caraibici, arrivati al 93,9%.

Il risultato migliore di questa politica si vede però nella percentuale di abbandono delle scuole primarie. Se nel 1971 il 62,39% dei cubani non terminava l’istruzione primaria (sotto la media dei Paesi dell’America Latina e caraibici, al 57%), nel 2013 è un fatto che riguarda solo 7 persone ogni 200. L’Italia è solo all’1%, ma gli altri Paesi dell’America Centrale sono ancora al 16%.

Il settore sanitario e la ricerca

Uno sviluppo generale si riscontra anche nel settore sanitario. L’aspettativa di vita è cresciuta da 69,88 anni nel 1970 a 79,25 nel 2013. Quasi in linea con i dati italiani (dai 71,55 del ’70 agli 82,29 odierni), meglio ancora degli USA, rispetto a cui Cuba partiva in svantaggio di un anno. Dei Paesi dell’America centrale solo Panama ha riscontrato una crescita maggiore dell’aspettativa di vita.

Allo stesso modo il tasso di mortalità infantile è diminuito in modo drastico. Un fatto condiviso da tutto il mondo di certo, ma Cuba può vantare un passaggio da 37 (nel 1970) a 4 (nel 2013) morti nel primo anno di vita ogni 1000 bambini nati. Anche in questo caso meglio degli USA, passati da 20 a 5,6, e degli altri Paesi Caraibici, ma peggio dell’Italia. Nella penisola infatti sono 2,9 i morti ogni 1000 bambini, dieci in meno rispetto al 1970.

I dati sulla medicina si sposano con l’aumento dei fondi destinati a ricerca e sviluppo. Con il cambio in dollari Cuba è passata dai 280 milioni del ’96 al miliardo attuale. L’America Latina è arrivata a 600 milioni, partendo da 20. Evidente dunque che la crescita è presente, ma non così forte come in altri Paesi americani.

Libertà d’informazione, PIL e popolazione

Il vero tasto dolente di Cuba rimane la libertà d’informazione. L’ultimo rapporto RSF relega l’isola al 171.mo posto su 180 Paesi per libertà di stampa, sottolineando il monopolio delle informazioni e l’intolleranza verso voci indipendenti. Arresti, detenzioni e minacce, unite al controllo di internet e dei blog, rendono Cuba un vero incubo per l’informazione. A confermare la situazione critica la presenza attestata di sole tre emittenti radio-televisive. Per fare un paragone, il Nicaragua ne possiede 173, il Guatemala 298 e il Messico più di 2000.

Per quanto riguarda il PIL, i momenti d’oro del 1981 (+19,68%) sono un lontano ricordo. Gli ultimi anni di Fidel Castro, con un +11% e +12% nel 2005 e 2006 non hanno lasciato una grossa eredita al fratello, e ora il PIL di Cuba cresce tra il 2 e il 4%. Da non dimenticare però la forte crisi negli anni dal 1991 al 1993, quando il Prodotto Interno Lordo calò del 10, 11 e 14%. La cifra attuale del +2,4% è in linea con quella di molti Paesi dell’America centrale.

Infine consideriamo la risposta della popolazione, in costante (ma leggero) aumento dal 1971. Se infatti in quell’anno la crescita era dell’1,76%, nel 2013 è rimasta al solo 0,14%. Un dato che non contrasta con quanto avvenuto nel periodo immediatamente precedente. Per un confronto con gli altri Paesi, l’Italia viaggia con costanza sopra il +1%, il Trinidad e Tobago sopra lo 0,5%. Questi i dati completi sul periodo di gestione di Fidel Castro. La storia lo assolverà?

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