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Falsa Autocertificazione: reato e sanzioni per la violazione

Falsa autocertificazione? Sono previste sanzioni anche di tipo penale per chi falsifica un modulo per gli spostamenti

Falsificare un modulo di autocertificazione per gli spostamenti rappresenta un vero e proprio reato, passibile di sanzioni aspre come previsto dal nostro ordinamento. Si tratta di un comportamento consapevole e irresponsabile che ha tra l’altro una rilevanza penale e riguarda nello specifico l’inserimento di dati anagrafici falsi e la dichiarazione di un motivo inesistente di lavoro, salute, necessità o urgenza. Non solo una multa per infrazione del divieto di spostarsi sul territorio, ma anche una denuncia per Falso, la cui pena è il carcere da 1 a 6 anni.

Falsa autocertificazione, reato e sanzione

Come stabiliscono le norme attualmente vigenti, valide sul territorio nazionale, chi esce di casa deve compilare il modulo di autocertificazione fornito dal Ministero dell’Interno. In esso bisogna inserire i dati anagrafici, i motivi dello spostamento e la firma autografata ed esibirlo in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. Se poi si è sprovvisti del formato cartaceo, verrà fornito dagli agenti operanti e lo si potrà compilare sul momento.

I motivi prestabiliti per gli spostamenti si riconducono poi ai seguenti:

  • comprovate esigenze lavorative;
  • situazioni di necessità (ad esempio fare la spesa o recarsi in farmacia);
  • motivi di salute;
  • casi di “assoluta urgenza” che richiedono lo spostamento in un Comune diverso.

L’autocertificazione è pur sempre un atto privato rilasciato ad un pubblico ufficiale – in questo caso l’operatore delle forze dell’Ordine, compresa la Municipale – che tratterà il documento e sulla base di esso potrà effettuare gli opportuni controlli per verificare se quanto dichiarato è vero oppure no.

Dal punto di visto sanzionatorio, le conseguenze per chi falsifica il modulo sono due tipi:

  1. multa da 400 a 3000 euro in mancanza di comprovate ragioni di salute, lavoro, necessità e urgenza, la quale aumenta di un terzo se il fatto è commesso in automobile e della metà in caso di comportamento recidivo;
  2. denuncia per “falsa attestazione e dichiarazioni mendaci” (ex art. 495 del Codice Penale), con una reclusione da 1 a 6 anni.
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Veronica Mandalà

Palermitana di nascita, sono laureata in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Appassionata scrutatrice della realtà in tutte le sue sfumature, mi occupo di attualità, politica, sport e altro.
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