Sport

Roma in delirio vola in semifinale di Champions

Un miracolo inatteso e accolto con le lacrime agli occhi, quello che ha stravolto ieri sera i tifosi di Roma e d’Italia. Dopo i quattro pesantissimi gol subiti all’andata, la squadra di Eusebio Di Francesco compie l’impresa del secolo e vola in semifinale. Fuochi d’artificio ed urla di gioia coronano un momento che la storia del calcio ha il dovere di ricordare. Così il carattere, la tenacia e la concentrazione diventano gli ingredienti perfetti per realizzare il sogno nel cassetto di grandi e piccini. Una di quelle pagine che non richiedono analisi approfondite, ma congratulazioni e riconoscimento. Perché quando peschi dal sacchetto dei desideri elevate dosi di speranza e voglia di vincere, la giusta formazione ed un gioco tattico incontestabile, allora anche la squadra più forte del mondo compie un passo indietro. Ha saputo farlo il mister e la squadra tutta, artefice di una notte magica che ha tenuto gli amanti del calcio incollati alla televisione.
Si conclude così il viaggio in Europa per il Barcellona, prima colpevole di una sconfitta meritata. Lo avverte Busquets, che reputa “il colpo più duro nell’esperienza al Barça” il 3-0 subìto contro la Roma all’Olimpico. Questione di mentalità, quella stessa che ha delle volte fatto precipitare proprio la squadra della Capitale e che ha questa volta colpito duramente la capolista della Liga. Premia l’umiltà e la grinta che l’allenatore ha portato negli spogliatoi prima che sul campo: “Ci credevamo veramente. Ora dobbiamo guardare avanti e ambire a qualcosa di più”. Un atteggiamento vincente che sotterra la logica dei numeri e fa esplodere la città di colori: Roma si dipinge di giallo e rosso, regala un sogno all’italiana ed invade i social con le melodie di Venditti e l’entusiasmo di Carlo Verdone. Un trionfo marchiato Dzeko, De Rossi e Manolas sbalordisce l’Italia e gratifica i tifosi, regalando una notte di festeggiamenti conquistata e a lungo attesa. Così, in un turbinio di emozioni, la Roma torna in semifinale dopo 34 anni.

Tag
Back to top button
Close
Close