Attualità

Renzi, genitori davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia

Tiziano Renzi e Laura Bovoli, agli arresti domiciliari da due giorni nella loro abitazione di Rignano, compariranno lunedì 25 febbraio davanti al gip Angela Fantechi. La data dell’interrogatorio di garanzia è stata comunicata ieri nella tarda serata ai difensori e confermata stamani da fonti del palazzo di Giustizia. Non è ancora stato reso noto il luogo dell’interrogatorio: possibile che non venga scelta la procura, per evitare l’assalto di telecamere e giornalisti.
Intanto anche oggi a Torri di Rignano sull’Arno (Firenze) porte e persiane a casa dei genitori di Renzi sono chiuse. Il ‘presidio’ mediatico, che da lunedì sera ha stazionato davanti all’abitazione, è notevolmente ridotto, sul posto solo qualche cronista e cameraman.

Renzi: le accuse ai genitori

Bancarotta fraudolenta e false fatturazioni, sono questi i reati contestati dalla Guardia Di Finanza a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori dell’ex Premier Matteo Renzi arrestati 2 giorni fa, con un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari. Secondo l’accusa, i due avevano creato finte cooperative dove scaricare tutti i debiti come il costo dei lavoratori, le imposte previdenziali, le tasse e le multe delle vere attività che gestivano, facendole poi fallire senza sborsare un euro e tenendosi invece i guadagni. Secondo la Procura di Firenze, si tratta di tre aziende, La Delivery Service Italia, la Europe Service e la Marmodiv, che servivano alla Eventi 6, la società di famiglia dei Renzi, per abbattere i costi scaricandoci sopra tutti debiti attraverso false fatturazioni.

Tutto sarebbe partito con la cooperativa Delivery Service che, secondo gli inquirenti, “è stata in regola solo per il primo anno di esercizio” e poi è fallita nel 2011, sommersa dai debiti. Secondo alcuni lavoratori della cooperativa, ascoltati come testimoni, è a questo punto che la signora Bovoli spiega a tutti che c’è la necessità di aprire un’altra cooperativa “per cercare di guadagnare qualcosa in più”. Un’idea aspirata che la signora avrebbe suggerito anche al marito in un’email: “L’unica cosa che salvaguarda la coop è andare subito a dare gli stipendi e a far firmare contemporaneamente le dimissioni a tutti. Poi la nuova cooperativa, sommersa dalle consegne di vino e volantini, sarà costretta a riassumerli subito”.

 

 

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