Attualità

Spot Compagnia Telefonica Araba contro il Terrorismo (Video)

Sta facendo il giro per il mondo, proprio in queste ore il video dello spot pubblicitario della Zain Group contro il terrorismo; compagnia telefonica araba è attiva in Bahrain, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Marocco, Arabia Saudita, Sudan.

Dirò a Dio che avete riempito i cimiteri con i nostri bambini e svuotato i banchi di scuola; che avete scatenato disordini e portato l’oscurità nelle nostre strade”; la clip parte così, in sordina, entrando potentemente in punta di piedi nelle case degli arabi e di tutto il mondo. E’ in lingua originale, ma i sottotitoli in inglese rendono globale il messaggio positivo trasmesso; è infatti un bambino a scrivere sul suo quaderno questa frase rivolgendosi a un kamikaze intento a produrre l’esplosivo. Realizzato in occasione del Ramadan è un vero e proprio manifesto potente contro il terrorismo e la violenza che si sprigiona attraverso gli attacchi kamikaze, ormai sempre più frequenti (tristemente noto a tutti il più recente a Manchester).

Ormai nota nel mondo pubblicitario per la toccante strategia di marketing utilizzata, non viene mai presentata esplicitamente un’offerta commerciale, nei loro spot bensì scene di vita quotidiane di musulmani credenti e professanti e alla fine il semplice logo della compagnia. C’è pathos soprattutto in quest’ultimo che sta spopolando sulla rete e toccando milioni di spettatori; la tipologia di produzione ricorda molto le soap-opera in stile Bollywood, dal sapore orientale. Frammiste a scene di cantato vivace questa volta però trasmettono un importante messaggio, che si ritrova anche alla fine.

E’ importante notare la presenza di didascalie con familiari veri delle vittime di terrorismo; altro rimando toccante è l’ormai tristemente noto “child in the ambulance”, la foto tratta dal video dell’Aleppo Media Center che ritrae Omran Daqneesh che tutto il mondo ha visto seduto ferito e tragicamente in silenzio ad agosto 2016, negli attentati di Aleppo.

Omran, il bambino di Aleppo simbolo della tragedia in Siria

Spot contro il terrorismo: la fede che lenisce e cura le ferite

Il vero significato della propria fede, delle proprie scritture dal Corano trova qui per la prima volta un modo semplice, essenziale ma meraviglioso per far conoscere i musulmani e l’Islamismo al mondo. Le ferite di cui lo spot parla sono quelle inferte alle famiglie delle vittime d’attentati e mostra diverse generazioni a confronto; giovani adulti in procinto di cominciare una nuova vita insieme, neonati o bambini presi nel contesto scolastico o quotidiano in casa.

Ma soprattutto, a sorprenderci è la presenza degli anziani. I potenzialmente conservatori, i potenzialmente estremisti qui trovano finalmente giustizia; sdoganati dal pregiudizio che li vuole attanagliati da un odio antico per ogni innovazione, ma soprattutto diffidenti verso l’Occidente si mostrano al mondo nella volto e nella dolcezza tipica dei nonni.

Spot contro il terrorismo: la musica veicola un messaggio

E’ attraverso una canzone,  infatti, che le vittime, le famiglie di queste e i feriti di alcuni attacchi terroristici scendono in “campo”; si rivolgono al kamikaze pronto a farsi saltare in aria cercando di farlo desistere dal suo intento. Spiegano  che “Allah è il creatore della vita“, che “bisogna essere teneri nella fede e non duri” e che è indispensabile “confrontarsi con il nemico in pace e non con la guerra“.

Spot contro il terrorismo: l’epilogo che commuove

Alla fine il terrorista deciderà di non farsi esplodere. Lo spot ha raggiunto due milioni di visualizzazioni in soli due giorni e ha profondamente toccato il web soprattutto per le frasi finali della canzone “Bombardiamo la violenza con la misericordia, bombardiamo l’odio con l’amore, bombardiamo l’estremismo per una vita migliore. Neutralizzeremo i loro attacchi di odio con canzoni d’amore. Da ora fino alla felicità“.

Questa è la magnifica, passiva “minaccia” al terrorismo da parte del suo stesso popolo arabo. Profondamente provato da un’interminabile era fatta di guerre, bombardamenti e attacchi kamikaze – e che ormai hanno devastato la propria terra – gli arabi provano a risollevarsi e mostrarci una fede ed un rispetto che forse in pochi ancora conoscevano.

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