Cronaca

Wind Jet, rinviati a giudizio 17 indagati per Bancarotta Fraudolenta

Sono 17 le persone rinviate a giudizio dal Gup di Catania, Gaetana Bernabò Distefano, per bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della compagnia aerea low cost Wind jet. La compagnia è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo con un passivo di circa 238 milioni di euro.

Wind Jet, la prima compagnia low cost in Italia nel 2009, in realtà, come sostenuto dalla Procura di Catania, non poteva volare da almeno quattro anni prima della chiusura perché, come precisato dagli stessi Pm: “Nel 2005 il suo bilancio aveva un passivo di 600mila euro che tecnicamente non le permetteva di operare. In seguito, con una serie di “operazioni di maquillage di bilancio, con una bancarotta che si è dipanata negli anni”, soprattutto grazie anche “a controllori che non hanno controllato”, la compagnia rimaneva aperta. Tra quelli che chiamano interventi di “maquillage” riguardanti la contabilità, si cita anche la vendita alla Meridi, la società del gruppo Pulvirenti, della Wind Jet per 10 milioni di euro.

Quest’ultima cifra è considerata una supervalutazione visto che nel 2004 il bilancio era stimato di 319 euro. Tuttavia, la ditta, è stata poi ricomprata per 2,4 milioni. Oppure nell’acquisto di un pezzo di motore che, come si legge nelle mail tra le società, ha un prezzo esposto di 1,5 milioni di dollari, con fattura retrodatata, nonostante il prezzo reale fosse di 700mila dollari. Unitamente, agli atti dell’inchiesta, c’è anche la sopravalutazione operata da due imprenditori stranieri, dei rottami dell’aereo incidentato durante un atterraggio all’aeroporto di Palermo nel 2010.

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In quell’occasione si stimarono oltre 21 milioni di danni in euro, a fronte del valore riconosciuto dalla società assicuratrice che pose la cifra di 600mila euro. Tra le somme discordanti anche un mutuo acceso da Wind Jet per pagare 1,8 milioni di debiti con Finaria. Tuttavia, tutte le accuse, sono sempre state contestate dagli indagati. Tra gli imputati c’è anche l’imprenditore Antonio Pulvirenti ex presidente del Calcio Catania, ma ne rimane proprietario, oltre che proprietario della casa di distribuzione alimentare Fortè.

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