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Salvini e Berlusconi, prime reazioni sull’attacco in Siria

Dopo giorni di minacce, il fatto è accaduto. Durante la notte Usa, Gran Bretagna e Francia hanno lanciato l’attacco in Siria. All’offensiva non ha partecipato l’Italia, dal quale paese arrivano le reazioni delle forze politiche.
Il premier Paolo Gentiloni, in conferenza stampa da Palazzo Chigi, ha così commentato: “Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono Paesi alleati ma abbiamo insistito e chiarito che il supporto logistico che forniamo soprattutto agli Usa, in questo caso particolare, non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria”.
Il premier precisa che le conseguenze umanitarie sulle vittime civili di queste armi atroci non sono degne della civiltà italiana al punto che l’Italia si impegnerà per prevenire l’uso delle armi chimiche.

Ma il primo a commentare, in modo critico, l’azione militare è stato il leader della Lega Matteo Salvini. “Stanno ancora cercando le ‘armi chimiche’ di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi ‘missili intelligenti’, aiutando peraltro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi. Questo il commento postato su Twitter.
A prendere le distanze dalla posizione di Salvini è stato da subito Silvio Berlusconi.
“In queste situazioni – ha detto – è meglio non pensare e non dire nulla. Si tratta di un attacco su obiettivi precisi contro siti legati alla produzione di armi chimiche, che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi”.

Ad essere intervenuta, tramite un post su Facebook, è stata anche la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che ha definito l’attacco in Siria “fuori dalla legalità internazionale, in assenza di un pronunciamento dell’Onu sui presenti attacchi chimici”. “Evidentemente – ha continuato – i disastri causati in Libia non hanno insegnato nulla. L’Italia non assecondi questa pericolosa deriva”.

Nelle ultime ore, Twitter è stato inondato dai commenti sui fatti in Siria e anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha postato il suo pensiero: “L’uso di armi chimiche è inaccettabile. L’Europa deve giocare un ruolo maggiore nel garantire la pace e nell’evitare l’aggravarsi di crisi umanitarie, come quella che soffrono i siriani”.

In una situazione così grave, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina e il responsabile degli esteri del partito Piero Fassino hanno ribadito il massimo impegno politico e diplomatico per bandire l’uso criminale di armi chimiche, fermare le violenze e restituire la parola al negoziato come unica strada per mettere fine al dramma che la Siria sta vivendo da sette anni.

A criticare l’azione militare interviene anche il senatore di Forza Italia Paolo Romani che precisa come questa non sia stata coordinata a livello Nato. “Senza alcuna prova certa – dice – si colpisce solo una delle due parti in gioco, il regime di Assad, e si favoriscono i terroristi jihadisti che stanno perdendo terreno”.

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