Cronaca

“Frammenti di storia”, prima mostra della polizia scientifica a Roma

Con una gallery storica ed interessante, la mostra fotografica, aperta a Roma dall´8 al 14 aprile presso lo Spazio Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica, ha celebrato il lavoro svolto dalla Polizia scientifica italiana. Un evento unico dedicato all’istituzione che più si è occupata della difesa del territorio, applicando tecnologie avanzate per cristallizzare le scene del crimine. In memoria del passato, l’illustrazione delle azioni ultracentenarie poliziesche non può che essere un valido stimolo per riflettere sul futuro che ci spetta.

La mostra “Frammenti di storia” si propone di valorizzare la missione quotidiana della Polizia scientifica, spesso sottovalutata e dimenticata nella sua essenza. 
Un viaggio tra i segnalamenti, le impronte e gli arresti della storia, tra le stragi che hanno addolorato il Paese, ma lo hanno fatto crescere. Un iter culturale tra i fatti che più hanno stravolto la nostra storia e il profilo di un’Italia camaleontica.
Dai remoti anni del 1898, quando in modo inedito prese le mosse il Partito socialista italiano con il leader Filippo Turati, intransigente oppositore del fascismo, ai cartellini di segnalamento di Benito Mussolini. Il futuro duce infatti aveva conosciuto le manette da giovane ventenne, quando nel 1903 fu arrestato in qualità di agitatore politico. Prima tra le esperienze che lo fecero finire in carcere: Mussolini subirà almeno altre due condanne per renitenza alla leva militare e falsificazione del permesso di soggiorno nei pressi di Ginevra. Non finisce qui, alla lista si aggiunge notoriamente il delitto Matteotti del 1924, di cui il Duce si assumerà piene responsabilità. La mostra propone a tal proposito i rilievi dattiloscopici che hanno indotto all’identificazione degli esecutori del deputato socialista.
Reperti significativi che testimoniano le controversie del passato, dimostrando le difficili condizioni imposte dal regime. Numerosi gli arresti effettuati per attività antifascista e sovversiva, primi fra tutti quelli di Sandro Pertini e Palmiro Togliatti, di cui si conservano antiche foto segnalazioni.
Sono scene del crimine e storiche stragi, quelle riportate dagli scatti fotografici prescelti per l’evento. L’esplosione in piazza Fontana del 1969, l’attentato dinamitardo del 1974 sulla tratta Firenze-Bologna del treno Italicus, fino al sequestro e alla morte predisposta di Aldo Moro nel 1978. Ma sono inquantificabili gli eventi raccolti dalla storia dell’indagine e della ricerca poliziesca, che segna inevitabilmente anche gli ultimi 18 anni di questo XXI secolo. Centrali le questioni migratorie, che hanno richiesto un notevole dispendio di energie, in modo particolare dal 2013 con il coinvolgimento di numerosi agenti presso le sedi di Lampedusa. Per non dimenticare la fervente opposizione alle organizzazioni criminali di Cosa nostra con Totò Riina e Leoluca Bagarella, i Casalesi di Carmine Schiavone e la Nuova Camorra di Raffaele Cutolo.
Un lavoro complesso di richiesta dedizione che illustra, ricorda e insegna. Al comando, Franco Gabrielli, Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, dichiara: “Una memoria storica che deve diventare uno stimolo per assolvere fino in fondo la missione assegnata alla Polizia Scientifica: raggiungere profili sempre maggiori di eccellenza, per continuare a essere un imprescindibile punto di riferimento per il Paese”

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