Attualità

Carne avariata in scuole e ospedali: inchiesta Malacarne

Finiscono nei guai i responsabili di un’azienda del Pistoiese che si occupa della commercializzazione di carne. Si sono aggiudicati appalti pubblici di forniture alimentari per diversi milioni di euro.

Sembrava aver presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa, abbattendo i costi tramite la distribuzione di alimenti non corrispondenti a quelli previsti. Tra questi carni nocive per la salute. Precisamente veniva distribuita carne che emanava cattivo odore, tagli scadenti, di bassa qualità. Le date di scadenza posticipate rispetto a quelle indicate dai produttori.

L’inchiesta Malacarne

Questo è quanto messo in luce dall’inchiesta Malacarne, condotta dai carabinieri del Nas di Firenze sotto il coordinamento della procura di Pistoia. L’indagine ha portato, questa mattina, all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Ordinanze messe dal gip Maria Elena Mele, nei confronti degli appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di enti pubblici, frode nelle pubbliche forniture, commercio di sostanze alimentari nocive e falso, composta da quattro responsabili dell’azienda Alessio Carni di Monsummano Terme e dal loro commercialista.

Le prime irregolarità nelle fornitura di alimenti, a carico della ditta, risalgono a quasi trent’anni fa. Infatti il gip di Pistoia Maria Elena Mele afferma: “la costanza e sistematicità delle condotte criminose poste in essere”, “condotte che costituiscono addirittura l’ordinario modus operandi degli indagati già accertato in passato, si veda l’esito dei controlli cui dal 1988 sono stati sottoposti”.

Gli arrestati sono: Bonello Parlanti, Alessio Parlanti, Enrico Parlanti e Francesco Parlanti e Spartaco Capaccioli, loro commercialista.

Indagate anche 19 persone, tra cui sei commercianti, alcuni veterinari della Asl e i responsabili delle stazioni appaltanti. Anche dei militari, ai quali sarebbero contestate condotte di omesso controllo.

Sono state accertate irregolarità nelle forniture di alimentari presso 30 mense divise tra scuole e ospedali, in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, e 13 strutture militari dell’Esercito e dell’Aeronautica militare, due delle quali all’estero.

Nessun grave rischio per la salute

Sembra non esserci alcun grave rischio per salute. Il colonnello Erasmo Fontana, in una conferenza stampa, ha detto: “Le carni sequestrate e esaminate non sono risultate tossiche, sarebbero state nocive per la salute solo nel caso di consumo seriale”.

Per il giudice, i responsabili della ditta costituivano “una struttura organizzata con mezzi e persone, con ripartizione di ruoli e compiti finalizzati alla sistematica commissione di una serie indeterminata di reati”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons, che annuncia la volontà di costituirsi parte civile in un eventuale processo. “Le autorità competenti devono pubblicare i nomi delle strutture pubbliche interessate, perché i cittadini hanno diritto ad avviare azioni risarcitorie”.

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