Musica

Accadde oggi 7 febbraio: nel 1952 nasceva Vasco Rossi

Il 7 febbraio 1952 a Zocca, nasceva uno dei miti della musica italiana: Vasco Rossi. Chi ama Blasco sa già tutto della sua vita e chi lo odia, sa tutto comunque: si può definire un anarchico degli anni ’70, rimanendo pur sempre nella sua posizione di indifferenza politica; andavano nei confronti della musica tutta la sua passione e sentimento.

Dall’apertura del locale il “Punto Club” alla fondazione della “Zocca Punto Radio”, la vita di Vasco è sempre stata circondata dalla musica e nel 1977 insieme al cantante degli Stadio, Gaetano Curreri, incide il 45 giri “Jenny/Silvia”, nel ’76 l’album “Ma cosa vuoi che sia una canzone…” e nel ’79 “Non siamo mica gli americani”.
Mentre gli italiani cantavano “Respiri piano per non far rumore, ti addormenti di sera e ti risvegli col sole…”, Vasco faceva la sua prima apparizione nel programma “110 Hertz” di Gianni Morandi. Nel 1980 esce il terzo album, “Colpa d’Alfredo” con scarsa percentuale  di vendite, come accadde per i primi due album in quanto ritenuti offensivi e volgari; il successo non tarda però ad arrivare: dopo la partecipazione al programma Domenica In, il cantante di Zocca inizia a far parlare della sua musica, in bene o male che sia.
Nel 1981 è la volta del quarto album “Siamo solo noi” con il quale inizia a decollare fino ad arrivare al 1982, anno in cui essere tra gli ultimi, fa essere i primi per anni e anni. La partecipazione al Festival di Sanremo infatti, con la canzone Vado al massimo, è per lui sconfitta ma nello stesso tempo vittoria, così come per l’anno successivo quando si presentò al festival della canzone italiana con il brano Vita Spericolata. Arriva il sesto album in sei anni, Bollicine, che restò in classifica per 35 settimane e con il quale vinse il Festivalbar ’83: un periodo di grandi successi, di “Vita spericolata , di quelle che non dormi mai…” e di quelle che per andare al massimo ha bisogno di anfetamine e Lexotan, motivi che costringono il manager del rocker ad annullare i concerti.

Seguiranno successivamente gli album: nel 1984 “Va bene, va bene così” (anno in cui passò 22 giorni in carcere per droga e nella quale ricevette la visita di Fabrizio de Andrè e Dori Ghezzi); nel 1987 pubblica “C’è chi dice no” e nello stesso anno venne invitato da Adriano Celentano alla Rai, dando disdetta il giorno prima.
Nel 1988 venne nuovamente arrestato per droga ma subito rilasciato e nel 1989 partì con il “Liberi liberi tour” che prese il nome dall’omonimo album.
Nel 1993 vinse 10 dischi di platino (record) con l’album “Gli spari sopra” contenente le canzoni: “…stupendo”, “Delusa” (dedicata alle ragazze di Non è la RAI), “Gabri” e “Vivere”, scritta come dice Vasco perché “la vita la puoi vivere o la puoi dominare. Sta tutto in te, nelle tue motivazioni”. Lui ne ha sempre avute di motivazioni per scrivere, ma soprattutto per i suoi fan, ai quali regala un CD contente il brano “Senza Parole”.
Due anni dopo cantò a San siro per il concerto “Rock sotto l’assedio”, contro la guerra in Jugoslavia, nel quale cantò per la prima volta “Generale” di Francesco de Gregori e regalò una riflessione contro la violenza della guerra.
“Quando ho scritto le parole di questa canzone ero pervaso da una tristezza profonda. Lolli stava morendo…”, con queste parole Vasco racconta “Gli angeli”, il brano dedicato all’amico Maurizio Lolli, morto a causa di un cancro ai polmoni. Dopo due sconfitte non sarebbe mai tornato fisicamente al Festival di Sanremo (lo fece anni dopo, ma come ospite), ma nel 1997 scrisse insieme a Gaetano Curreri, il brano “E dimmi che non vuoi morire”, interpretato da Patty Pravo; nel 1998 ricevette la Targa Tenco con la canzone “Io no”, presentata al Festivalbar.

Vasco Rossi in Concerto a Roma 23 giugno: Foto, Video, Scaletta Live Kom 016 E nell’aria ancora il tuo profumo dolce, caldo, morbido…come questa sera! Mentre tu…non ci se più”, sul finale di ogni concerto Vasco non dimentica mai di dedicare queste note all’amico e chitarrista della band, Massimo Riva, morto per overdose di eroina a pochi giorni dall’inizio del “Rewind Tour”.
Negli anni 2000 continua il successo del rocker con gli album: Stupido Hotel e Buoni e Cattivi (registrato tra Bologna e Los Angeles); nel 2005 gli viene conferita la laurea “honoris causa” in Scienze della comunicazione in qualità di ” protagonista di una rivoluzione musicale” e nello stesso anno esce il dvd “E’ solo un rock’n roll show”.
Due anni dopo esce il singolo “Basta poco” che insieme alla reinterpretazione della canzone “La compagnia” di Battisti, sono contenute nel cd “Vasco Extended Play”. Il 2008 è l’anno de “Il mondo che vorrei” mentre il 2010 è quello del suo nuovo personaggio: il 10 marzo, uscì un numero di Topolino in cui Vasco si trasforma nel Comandante Brasko, un cantante amato dal pubblico ritiratosi dai palchi e al quale viene chiesto di rimediare. E’ così che quel comandate riparte dal “Live Kom ’11”: lo stesso anno uscì l’album “Vivere o niente” contenente i singoli “Eh già” e “Manifesto futurista della nuova umanità”. Un comandante non può lasciare il proprio “pubblico” e il “Live Kom” prosegue anche dal 2012 al 2016, ampliando la scaletta musicale con i nuovi singoli: “L’uomo più semplice”, Cambia-menti”, “Dannate nuvole” e “Sono innocente”.

E poi? Quest’anno il Blasco festeggia 40 anni di carriera e lo fa in grande: un’unica data per alzare i calici, o meglio le voci, a un successo grande e a un concerto che ha già segnato il record per pubblico pagante in Europa: sono in ben 180.000 i fan ad aver acquistato i biglietti con risultato SOLD OUT per il “Modena Park ’17”.
I fan del Komandante sono molti più di quelli che sono riusciti a prendere i biglietti e i tanti anzi i tutti, oggi non dimenticheranno di fargli di certo gli auguri!

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Isabella Bellitto

"Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso" (Albert Einstein). Ha studiato Festival Manager presso la Giffoni Academy. Appassionata di libri, cinema, arte e musica. Sognatrice ma realista, scrive per la sua sete di curiosità.
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