Attualità

Taser in dotazione a Carabinieri e Polizia in Italia

A qualcuno sarà già capitato di vederla in film d’azione e di fantascienza, la pistola elettrica è ormai realtà anche in Italia. Si tratta di un’arma brevettata a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso e prodotta dall’azienda statunitense Taser International, già in uso negli USA da una ventina di anni.

Funziona tramite l’elettroshock facendo uso di una scarica elettrica in grado di centrare il bersaglio ad un massimo di 7 metri di distanza e avendo l’effetto di contrarre i muscoli di chi viene colpito,paralizzandolo. L’arma è stata prodotta al fine di limitare il numero di vittime causate dagli scontri corpo a corpo con la polizia, tuttavia sembra non aver raggiunto gli esiti sperati. Sono più di 800 le morti provocate a partire dal 2001 tanto che nel 2007 l’ONU si è pronunciata a proposito definendola uno strumento di tortura. Pur avendo una bassa intensità infatti, la scossa potrebbe avere gravi ripercussioni sui soggetti che soffrono di problemi cardiaci e respiratori.
Abbiamo studiato per anni l’uso della pistola taser negli Stati Uniti e in Canada e i morti sono stati centinaia “- ha dichiarato Riccardo Noury, il portavoce di Amnesty International Italia – “occorrono dunque formazione e regole precise, anche se poi rimarrà sempre il rischio di fare vittime: quando si spara, il più delle volte al termine di un inseguimento, non si ha certo contezza della storia clinica del bersaglio” .

L’ipotesi di introdurne l’utilizzo anche in Italia fu avallata per la prima volta nel 2014 da Angelino Alfano, allora ministro degli Interni, con l’intento di darla in dotazione ai reparti mobili operanti negli stadi. Solo negli ultimi mesi si è raggiunto l’accordo che prevede una fase di sperimentazione di 3 mesi che ha preso avvio il 20 marzo scorso nelle città di Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia. Il prototipo che sarà utilizzato in Italia è una X2 con scarica elettrica ad intensità regolare con durata controllata di 5 secondi e con sistema di mira con doppio puntatore laser, uno per ogni dardo. Non solo, ad ogni poliziotto sarà messa a disposizione anche una divisa fornita di una particolare telecamera a colori ad alta definizione che si accende automaticamente non appena viene tolta la sicura dell’arma, così da controllarne l’azione. Gli operatori dovranno seguire un percorso di adeguata formazione nel rispetto di un provvedimento disciplinare approvato dal Ministero della Sanità. Si è detto invece molto soddisfatto Stefano Paoloni,segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), “è fondamentale perché permette di difendersi in casi di estremo pericolo, in condizioni di sicurezza maggiori, evitando dunque un contatto molto diretto con il criminale, rendendolo inoffensivo allo stesso tempo” ha dichiarato.

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