Attualità

Armi chimiche in Siria, UE: ”Prove contro Assad”

In merito all’uso delle armi chimiche in Siria, Maja Kocijancic portavoce della Commissione europea, rispondendo alle domanda dei cronisti durante un briefing con la stampa a Bruxelles ha dichiarato: “Nel rapporto che abbiamo pubblicato domenica c’è scritto che la maggior parte delle prove indicano che siano state usate armi chimiche in Siria nell’attacco del fine settimana scorso”. 

Dello stesso tenore le dichiarazioni rese dal presidente francese Emmanuel Macron durante un’intervista alla TF1: ” La Francia vuole “togliere la possibilità di usare armi chimiche al regime siriano, affinché mai più si debbano vedere le immagini atroci viste in questi giorni, di bambini e donne che stanno morendo” – ed ha aggiunto Macron – “Abbiamo le prove che queste armi siano state usate la settimana scorsa, almeno del cloro La Francia non permetterà che si verifichi un’escalation. Parigi prenderà decisioni a tempo debito, nel momento più utile ed efficace”. 

Aerei Sigonella

Trump ci ripensa

Molti osservatori avevano ipotizzato che l’attacco americano contro il regime di Damasco potesse avvenire nella notte appena trascorsa ma sono stati smentiti. Almeno per ora.

Il presidente degli Stati Uniti ha twittato:  “Non ho mai detto quando ci sarebbe stato un attacco contro la Siria. Potrebbe essere molto presto o potrebbe non essere affatto così presto”.  Eppure fino a ieri Trump aveva detto alla Russia di tenersi pronta al lancio di “missili belli e intelligenti” contro la Siria, rivendicando, inoltre, il ruolo che l’attuale amministrazione ha svolto e continua a svolgere per liberare la regione dal IS, e per questo impegno profuso non ha ricevuto ancora “un grazie”!

La Russia conferma canale di comunicazione con Usa     

Il Cremlino chiede che siano evitati passi che possano provocare una escalation della tensione in Siria a causa dell’influenza distruttiva che rischiano di avere sull’intero processo per una soluzione della crisi. Il portavoce del Cremlino ribadisce il senso delle parole pronunciate ieri da Vladimir Putin e conferma che il canale di comunicazioni militari, per la prevenzione di incidenti, fra Russia e Stati Uniti rimane aperto. Ma non sono in programma contatti diretti telefonici fra Donald Trump e Vladimir Putin.

Gran Bretagna muove i sottomarini

La premier britannica Theresa May nel dichiarare che “l’uso continuo di armi chimiche non puo’ restare senza risposta, e che il suo governo sta “lavorando con i nostri piu’ stretti alleati per capire come assicurare che i responsabili ne rendano conto, e come possibile prevenire l’utilizzo di armi chimiche e fermare la catastrofe umanitaria causata da questo uso” , ha ordinato di spostare i sottomarini nel raggio d’azione missilistico della Siria per un’eventuale raid contro il regime di Bashar Al-Assad che “potrebbe iniziare già giovedì notte”. Lo riferisce il Daily Telegraph, aggiungendo che la May ha convocato per oggi una riunione di gabinetto di emergenza.

La Germania non parteciperà ad operazioni di guerra

Il governo tedesco ha invece reso noto che non prenderà parte a eventuali raid militari in Siria. Ad affermarlo è stata la cancelliera Angela Merkel. La Germania tuttavia, ha aggiunto la Merkel durante una conferenza stampa a Berlino, “vuole assicurarsi che ogni sforzo venga fatto per dimostrare che questo attacco con armi chimiche non è accettabile”.

In Italia aerei da Sigonella sulla Siria

Aerei americani e Nato sono decollati dalla base di Sigonella ed hanno sorvolato l’area a ridosso dei confini siriani per una missione di sorveglianza. “Si tratta di un pattugliamento – riferiscono fonti qualificate all’ANSAdi carattere ordinario, che si svolge tutti i giorni e che rientra nell’ambito delle attività della coalizione anti-Isis”. 

La posizione dell’ONU

Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiamato  gli ambasciatori dei cinque paesi membri permanente del Consiglio di sicurezza ribadendo loro la sua profonda preoccupazione per i rischi dell’attuale impasse in Siria e ha sottolineato la necessita’ di evitare che la situazione diventi incontrollabile. Inoltre ha ribadito che ogni sforzo delle Nazioni Unite deve essere finalizzato a porre fine alla terribile sofferenza del popolo siriano, rammaricandosi, inoltre, che il consiglio di sicurezza non abbia raggiunto per ora un accordo sulla questione delle armi chimiche.

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