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Blub L’arte sa nuotare, intervista al famoso artista di strada

Camminando per le strade di alcune città come Firenze, Roma e Cadasqués, in Catalogna, non è raro imbattersi nelle opere di Blub, l’artista fiorentino che dipinge personaggi celebri – come Dante, Leonardo e la Monna Lisa – sottacqua con tanto di maschera da sub.

La frase che campeggia al lato dei manifesti, sotto la sua firma, è “L’arte sa nuotare” esplicitando l’idea di un’arte che sopravvive nonostante le difficoltà di una società in crisi.

Blub ha scelto di restare anonimo ma noi di Newsly.it siamo riusciti ad intervistarlo via e-mail.

L’intervista

Cercando ” L’arte sa nuotare” su Google tra i primi risultati ci sono i tuoi profili social, e su Instagram oltre al profilo ufficiale, c’è una fitta rete di appassionati che condivide i tuoi lavori a suon di hashtag. Detto questo, pensi che la diffusione dell’arte sui social sia un buon modo per accorciare le distanze e rendere il tutto più accessibile o lo vedi in qualche modo come un impoverimento o addirittura uno svilimento dell’arte stessa?

In generale, il mio rapporto con la rete è buono, ma non sono certo un tipo “social” ;))

A dirla tutta, non mi pare che nessun artista faccia un uso sfrenato dei social, anzi…Sembra piuttosto che siano le persone ad avere un grande interesse per tutte le forme di arte. C’è fermento, c’è interesse per tutta la street art e lo dimostra anche l’attenzione del consiglio comunale di Firenze con il nuovo regolamento.

A sentire Simone e Marco (un web master ed un consulente), dovrei aprire un sito per divulgare meglio in rete il mio messaggio artistico. Ci sto riflettendo…la diffusione in rete di foto delle mie opere mi permetterebbe di rivedere di giorno ciò che ho fatto di notte. Inoltre, trovo commenti interessanti, originali ed entusiasti.

Twitter, Pinterest, Tumblr, Vine non li uso nonostante di tanto in tanto mi vengano suggeriti via mail come un mantra.

Che dire di Facebook che mi ha chiuso il profilo di Blub?  È’ rimasta solo la pagina di “L’arte sa nuotare”.

Infine, Instagram, che come Facebook uso solo per presentare un nuovo soggetto o qualche nuova iniziativa e/o inseminazione…senza tanti bla bla bla! Ed è proprio Instagram che mi ha offerto l’opportunità di comprendere quanto diffuso fosse l’apprezzamento al mio operato e quando fosse grande il dispiacere per i danneggiamenti e per gli atti di vandalismo ai danni dei miei lavori.

È certamente grazie a Facebook e Instagram ho potuto avviare contatti con persone incredibili che mi hanno dato la forza e la convinzione di proseguire…nonostante le tante difficoltà.

Devo moltissimo alle tante persone che spontaneamente sono passati dai complimenti e gli incoraggiamenti ad un sostegno attivo.

La prima iniziativa di restauro e manutenzione delle mie opere per strada è nata a Sansepolcro, dove un gruppo di persone del posto mi scrisse una mail firmandosi “gli amici di Blub”. Un contatto mail che non si è più interrotto…

Loro l’idea del profilo Instagram ” Blubfriends ” che mi onora di tante attenzioni nonostante io non abbia mai accettato i loro inviti ad incontrarci di persona. Sempre loro l’idea di diffondere l’ hashtag al fine di creare un archivio fotografico e salvaguardare almeno la memoria storica dei mei interventi. Una bella iniziativa che da solo non avrei mai pensato di avviare e che spontaneamente sta capitando ad altri artisti di strada come #exitenter #clet #ache77 #carlabru #hopnn #8nian8 ed altri ancora.

Detto questo, tramite i social condividiamo pensieri/immagini e mi domando: qual è l’intenzione di tutto questo? Condividere un messaggio, un’idea che possa dare qualcosa agli altri? Per me è così!

Qual è stato l’ultimo posto in cui hai affisso una tua opera?

Andy in Piazza Piattellina a Firenze.

E dove ti piacerebbe portare in futuro i tuoi personaggi con la maschera da sub?

Al Lucca Comics? Stay tuned

Per la scelta dei soggetti ti lasci ispirare dal posto in cui li vuoi “esporre”?

Raramente, solo qualche volta, e direi più dal luogo che dal posto (Si Pensi ai Duchi di Urbino o a Piero)

C’è un artista o un movimento artistico che ti ha ispirato? E guardando al panorama odierno, c’è qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare?

Sono ispirato dalle cose che vedo in giro nel mondo e collaboro a distanza con chiunque senta il desiderio di condividere con me esperienze artistiche.

I tuoi manifesti sono dipinti e poi attaccati con colla di farina negli angoli delle città con una certa predilezione per i contatori del gas. Come vivi il fatto che i tuoi lavori siano costantemente esposti alle intemperie e/o possano essere danneggiati volontariamente? Non ti spaventa o infastidisce l’idea di perdere, almeno fisicamente, le tue opere?

L’arte di strada è effimera per natura, soprattutto quella non invasiva. Nel momento in cui realizzi un intervento speri sempre sia gradito e visto da più persone. Nel 2015 ho trascorso un periodo in cui, dispiaciuto per alcuni vandalismi evitabili, ho sospeso i miei interventi. Sono state le centinaia di mail, i consigli ed il sostegno di alcuni nuovi amici ad incoraggiarmi a proseguire.

Dall’anno scorso ho l’opportunità di appoggiarmi al Dhai studio In via San Niccolò, alla Street Level Gallery in via del Palazzuolo e al Mio Concept store di via della Scala, per delle semplici stampe in cartoncino ( per evitare che i mei fan si grattino quelle per strada eheheheh ) e con i proventi ho iniziato ad inseminare molti piccoli comuni toscani, veri tesori dimenticati.

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