Coronavirus, in Cina riapre la mostra su Paestum
Dopo la chiusura per l'emergenza Coronavirus, nella città cinese di Chengdu riprende la mostra dedicata alla Paestum antica.
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Dalla Cina ci arrivano segnali si speranza per un ritorno alla normalità dopo la chiusura totale da Coronavirus. Dal 18 marzo è stata riaperta al pubblico la mostra «Paestum – una città del Mediterraneo antico», inaugurata lo scorso 26 novembre a Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan, e chiusa all’indomani dell’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio la Cina.
A dare questa buona notizia all’Italia e principalmente al direttore del Parco Archeologico di Paestum, nel Cilento, Gabriel Zuchtriegel, è stato Wei Quan, direttore del Sichuan Museum con una lettera. “Sia l’Italia che la Cina stanno affrontando la sfida dell’epidemia – scrive il direttore del museo cinese – di fronte al nemico comune dell’umanità, l’amore e i sogni hanno superato i confini nazionali. Crediamo sempre che il popolo cinese e italiano saranno in grado di superare l’epidemia attraverso l’amore e l’assistenza reciproca” . La missiva inviata al direttore Zuchtriegel, contiene una riflessione sul senso dell’umana natura che va ben oltre il semplice protocollo istituzionale: “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino, anche se simao distanti – scrive Wei Quan a Zuchtriegel e allo staff di Paestum – non vedo l’ora di incontrarvi di nuovo quando la primavera arriverà”. Cina e Italia solidarizzano non solo nella lotta al coronavirus, ma anche nella promozione della cultura e dell’archeologia.
In Cina sarà, così, nuovamente possibile ammirare i 134 reperti provenienti dai depositi di Paestum: la speranza è che anche il Parco Archeologico di Paestum e gli altri istituti culturali possano riaprire al più presto le porte ai visitatori per continuare a comunicare a tutti la storia e la cultura italiana.