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Cos’è Vision? Intervista a Riccardo Scarfato

Vision è una think tank dedicata a costruire soluzioni possibili sulle questioni decisive per il futuro delle società avanzate. Obiettivo di Vision è raccogliere idee, proteggerle dalle urgenze del breve periodo, farle crescere in progetti ad alto valore aggiunto sociale, facilitarne la realizzazione.

Oggi cercheremo di capire meglio cos’è e cosa fa, parlando con il dott. Riccardo Scarfato, consulente strategico, legale ed Associato di Vision.

Come nasce Vision, quando e perché?

Vision nasce con il sorgere del XXI Secolo come risposta all’effetto disruptive della tecnologa e dell’innovazione, sulle Public Policies. In altre parole, Vision nasce con l’obiettivo di sviluppare soluzioni possibili ai problemi complessi della società moderna, raccogliendo idee e facendole crescere ma irrigandole con il c.d. Social Added Value. Elemento tipicizzante del terzo settore, infatti VISION think tank è una charity di diritto inglese.

Dove avete sede e come vi finanziate?

Abbiamo sede tra Londra-Bruxelles-Roma, ed ovviamente operiamo sull’intero territorio nazionale ed europeo. Per rispondere alla seconda parte della domanda, devo dire che non c’è una risposta univoca. Nel senso che, come la maggior parte dei Think Tank, ci finanziamo con contributi privati e di alcuni nostri sponsor che hanno creduto in alcune idee nel corso degli anni, e ci hanno permesso di svilupparle.

Quali sono le principali attività e a chi sono rivolte?

Le principali attività sono la produzione di idee innovative e l’aggregazione sociale, al fine di una partecipazione attiva dei cittadini alle politiche pubbliche. Ovviamente l’una è prodromica all’altra. Poiché in Vision crediamo che la produzione di soluzioni innovative non può che nascere dalla sintesi di punti di vista diversi e provenienti da diverse esperienze e culture professionali; per questo motivo, è diventato punto di incontro per persone che operano in contesti differenziati (management, università, amministrazioni, media), accomunate dalla condivisione di obiettivi e metodi. Infine, dato che fine ultimo, è la pubblicazione di paper ed analisi su temi specifici ci rivolgiamo alla società civile, mass media e policy maker.

Quali sono state le iniziative che avete portato avanti nel tempo e quali quelle di cui siete più orgogliosi?

Per un miglior ordine espositivo possiamo ricondurre le iniziative di Vision a tre distinte aree di interesse:

Globalizzazione e Democrazia: in risposta ai fenomeni di globalizzazione nei processi politici, dedicata alle questioni della governance internazionale e più in generale della modernizzazione della democrazia.

Tecnologie e Società: una serie di ricerche “per settori” che hanno l’obiettivo di valutare l’impatto delle tecnologie sulla Società e di identificare i potenziali miglioramenti e rischi, nonché i cambiamenti organizzativi e istituzionali che ne conseguono.

Società e Globalizzazione: dedicata allo studio delle trasformazioni culturali e sociali delle società post-industriali, imminenti o già in atto, alla luce dei processi di globalizzazione e dei rischi e delle opportunità derivanti da essi.

Noi siamo orgogliosi di tutti i progetti fin qui realizzati, le posso citare alcuni degli ultimi:

  • COSTRUIRE UN SISTEMA FISCALE ALL’ALTEZZA DEL 21ESIMO SECOLO. Progetto congiunto con i tre il Consiglio Nazionale Forense, il Consiglio Nazionale del Notariato e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (che hanno costituito l’associazione Economisti e Giuristi Insieme (EGI)) al fine di ripensar un sistema fiscale che possa tornare a garantire quel patto tra Stato e cittadini che lentamente si sta erodendo;

  • INNOVAZIONE SOCIALE E “SILVER ECONOMY”. In diverse città europee e italiane (Lucca, Novara, Cosenza) stiamo sperimentando scambi tra generazioni diverse (da una parte trentenni, dall’altra ultrasessantacinquenni) che fornendosi valore reciproco (capacità di utilizzare tecnologie, assistenza, tutoraggio all’inserimento nel mondo del lavoro) possono contribuire a superare problemi (disoccupazione giovanile, solitudine degli anziani, peso delle pensioni) nei quali sembra bloccata la società italiana.

Infine

  • La serie “VISION versus COVID”: stiamo più recentemente sviluppando progetti su come la società italiana ed europea può uscire dalla PANDEMIA e costruire un “nuovo normale”. I progetti sono quattro: uno dedicato alle riaperture; c’è, poi, quello sulla costruzione di sistemi sanitari all’altezza del ventunesimo secolo; uno sull’istituzione di un “servizio civile obbligatorio”; e uno sul ruolo delle città

Quanti sono attualmente i soci? Chi fa parte oggi del direttivo e con quali deleghe?

Il nostro network, al momento non parliamo di soci, è composto da tutti coloro che abbiamo volontà ed entusiasmo di coltivare idee per le finalità prima descritte. In questo senso possiamo contare centinaia di persone che nel corso degli anni si sono avvicinate a Vision. VISION non ha una struttura verticistica, o comunque verticale, ma chiaramente orizzontale. Nella quale ognuno, che si rispecchia nei principi e aree di attività del think tank può proporsi come catalizzatore di idee. Ovviamente ci sono ricercatori più attivi ed altri meno.

Qual è il vostro rapporto con le amministrazioni locali e nazionali? In che modo, se lo fate, collaborate?

Come accennato il nostro rapporto -soprattutto con le amministrazioni locali- è centrale. Lo spirito di collaborazione è alla base dei nostri progetti con le amministrazioni locali che, esperti del network e territorio proprio, creano ponti di collaborazioni tra noi e le necessarie realtà per lo sviluppo di progetto d’innovazione sociale.

Com’è il rapporto con le altre organizzazioni che operano nel vostro stesso ambito? In che modo, se lo fate, collaborate?

Il rapporto con gli altri Think Tank ed ONG nazionali ed europei è stabile e sereno. Come dimostrano la partecipazione come unica think tank italiana al Young Leaders for Lisbon Congress, dibattito tra 20 rappresentanti di ONG europee sul ruolo della società civile e delle ONG nel rinnovamento economico europeo nel 2004; e la costruzione del Global Democracy Network, rete internazionale dedicata alle questioni della Governance Internazionale con British Council Europe, Demos e Open Democracy nel 2003.

Quali sono le iniziative o le attività che avete in mente per il futuro?

Al momento non posso trattenermi dal citare interamente i progetti che abbiamo in cantiere per il post Covid. Come hanno rilanciato in questi giorni alcune testate giornalistiche, Vision ha unito sotto un solo cappello: economisti, scienziati politici, medici, biologi, esperti del settore pubblico, ingegneri ed informatici al fine di progettare un post Covid. Questo progetto è strutturato in 4 gruppi di lavoro (Riaperture/Sanità/Servizio Civile Obbligatorio/Città), al fine di produrre 4 paper da inviare ai mass media e policy maker.

Qual è la situazione in Italia dal vostro punto di vista? Vedete dei cambiamenti nell’ultimo periodo?

I cambiamenti, soprattutto nel XXI, sono continui e repentini. Il problema vero è come reagiamo, in quanto Sistema Paese, a questi cambiamenti. In Vision progettiamo idee e produciamo analisi proprio al fine di rendere la società più resilienti, pronta agli urti di questi cambiamenti e soprattutto visionaria.

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