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Diritti Tv Serie A 2018-2021, Mediaset chiede riforma del bando

Si entra finalmente nel vivo della partita che si gioca lontano dai campi da calcio, ma che riguarda la Serie A molto da vicino: stiamo parlando ovviamente dei diritti tv per il triennio 2018-2021, di cui Mediaset con un comunicato chiede la riforma del bando, ritenuto dai vertici di Cologno Monzese nocivo per moltissimi tifosi italiani.

Da dove nasce il malcontento di Mediaset? Da una piccolissima ma fondamentale differenza nella formulazione del bando rispetto al precedente triennio. Nell’invito a presentare offerte del 2014 per i tre anni successivi, infatti, i pacchetti A e B, rispettivamente per il satellite e per il digitale terrestre, contenevano in sostanza le 8 squadre col maggior appeal (inizialmente era stata esclusa la Roma, poi rientrata dalla porta sul retro dopo un accordo tra i due broadcast). Il pacchetto D, invece, vedeva la trasmissione in esclusiva di tutte le partite delle altre 12 squadre, quelle con minore bacino d’utenza.

Cosa cambia nel nuovo bando?

Cosa cambia nel nuovo bando uscito pochi giorni fa? La forma resta immutata, col pacchetto A con 8 squadre per il satellite, il pacchetto B con 8 squadre per il digitale e il pacchetto D con l’esclusiva delle altre 12. E’ la sostanza a cambiare completamente gli equilibri: nei pacchetti A e B, infatti, non sono state inserite tutte le big del campionato: risultano assenti (e inserite dunque nel pack D, quello con l’esclusiva per chi se lo aggiudica) Roma, Lazio, Fiorentina e Genoa, che sommate rappresentano un’importante fetta di tifosi e quindi abbonati.

Mediaset, dunque, lamenta la formulazione dei pacchetti, che porteranno un operatore (quello che si aggiudicherà il pacchetto D sommato a uno tra A e B) a poter vantare tutta la Serie A, e l’altro a non poter offrire nemmeno il meglio del campionato. Il comunicato, di cui vi proponiamo fra poche righe uno stralcio significativo, fa emergere la precisa volontà di Mediaset di non offrire una cifra competitiva per il pacchetto D; al contempo, però, con una modifica del bando il Biscione vorrebbe riportare la situazione a quella che vedremo anche il prossimo anno, ovvero con le 8 squadre più importanti nel pacchetto per piattaforma, e le altre 12 in quello esclusivo.

Il duro comunicato di Mediaset

Mediaset descrive così nel suo comunicato ufficiale l’invito a presentare offerte del bando per i diritti tv della Serie A dal 2018: “L’impoverimento dei pacchetti per piattaforma – rispetto alle aste precedenti – non consente quindi a chi dovesse aggiudicarseli di proporre ai tifosi offerte commerciali idonee ad affrontare realmente il contesto concorrenziale.  Qualora due piattaforme su tre fossero aggiudicate a un unico operatore, si verrebbe a creare un sostanziale assetto di “single buyer” con conseguente formazione di una posizione di monopolio a danno della concorrenza e della libertà di scelta degli utenti. Per ottenere una nuova formulazione più equilibrata del bando, Mediaset si è rivolta all’Autorità Antitrust ai sensi dell’art. 14 bis della legge 287/90 nonché all’AGCom nei limiti delle competenze di quest’ultima fissate dalla legge Melandri. Una lettera dal medesimo contenuto è stata inviata a Lega Calcio”.

Difficile ipotizzare cosa potrà succedere e se potrà cambiare realmente qualcosa: l’ultima carta da giocare per Mediaset, così come fatto a sorpresa anche tre anni fa, potrebbe essere offrire più di Sky per il pacchetto del satellite, in modo tale da costringere l’emittente rivale a degli accordi in sub-licenza. Staremo a vedere, ma la partita è già iniziata.

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Giorgio Billone

Sono nato nel 1995 a Palermo e da qui mi piace raccontare storie dal mondo del calcio, del cinema e della musica, ma senza trascurare la mia città e le sue contraddizioni. Vero e proprio football addicted, per Newsly seguo il meglio del calcio e degli sport.
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