Epifania 2020, Papa Francesco: “Adorare è un gesto d’amore che cambia la vita”
Nella solennità dell'Epifania, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa ed ha recitato la preghiera dell'Angelus.
![](https://www.newsly.it/wp-content/uploads/2020/01/cq5dam.thumbnail.cropped.750.422-750x405.jpg)
L’ultima, ma non la meno importante solennità che conclude il ciclo natalizio è sicuramente quella dell’Epifania del Signore. Stamani alle ore 10:00, il Santo Padre Francesco ha presieduto la Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana e subito dopo ha guidato la preghiera dell’Angelus con i fedeli giunti da tutte le parti del mondo. Un’omelia quella di Papa Francesco, incentrata in particolar modo sulla figura di Erode e dei Magi.
L’esperienza dei magi
Al termine del Vangelo di oggi, Matteo 2,1-12, il Santo Padre, prima dell’omelia ha pronunciato
![epifania Bartolomé_Esteban_Murillo_-_Adoration_of_the_Magi_-_Google_Art_Project](https://www.newsly.it/wp-content/uploads/2020/01/Bartolomé_Esteban_Murillo_-_Adoration_of_the_Magi_-_Google_Art_Project-235x300.jpg)
l’annuncio del giorno della Pasqua, festa che è strettamente legata con l’Epifania poiché entrambe sono la manifestazione del Figlio di Dio. Ma oggi, secondo quanto riportano i vangeli, tre magi visitarono Gesù, si misero in adorazione e portarono tre doni. “Adorare è un gesto d’amore che cambia la vita – ha affermato Papa Francesco – È fare come i Magi: è portare al Signore l’oro, per dirgli che niente è più prezioso di Lui; è offrirgli l’incenso, per dirgli che solo con Lui la nostra vita si eleva verso l’alto; è presentargli la mirra, con cui si ungevano i corpi feriti e straziati, per promettere a Gesù di soccorrere il nostro prossimo emarginato e sofferente, perché lì c’è Lui”.
Adorazione come esigenza
Ma oltre ai Magi c’è un’altra figura al centro dell’omelia di Papa Francesco: Erode. Detto “Ascalonita”, Erode Il Grande, regnò dal 37 a.c. e visse nel periodo della nascita di Gesù secondo quanto riporta il Vangelo di Matteo e reso famoso per la rinomata “strage degli innocenti”. “Erode – spiega Papa Francesco – utilizza il verbo adorare, ma in modo ingannevole”. Perché “in realtà – continua il Papa – Erode adorava solo sé stesso e perciò voleva liberarsi del Bambino con la menzogna. Che cosa ci insegna questo? Che l’uomo, quando non adora Dio, è portato ad adorare il suo io”. Per tal motivo, l’esortazione del pontefice è quella di riscoprire l’adorazione come “esigenza della fede”.
Attenzione agli idoli traditori
Così dunque, al termine della Santa Messa nella Basilica Vaticana alle ore 12 il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per la recita dell’Angelus. Qui il racconto del Pontefice sul cambiamento della vita dei magi dopo l’incontro con Gesù i quali subito dopo si rimettono in cammino per fare ritorno alla propria terra con una immensa gioia nel loro cuore. E qui anche l’invito del Pontefice a non affidarsi agli “idoli traditori”: “come il denaro, il potere o il successo che – afferma il Papa – ci rendono idoli-dipendenti, e noi ci impossessiamo di loro”.