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I tubi industriali: che caratteristiche devono avere?

Utilizzati sia in mandata che in aspirazione, i tubi industriali devono garantire caratteristiche importanti come la resistenza e la conduttività, oltre ad assicurare – se necessario – l’atossicità. Tra i materiali che vengono impiegati per la loro realizzazione ci sono i polimeri: l’esempio più comune è quello del PVC, cioè il cloruro di polivinile, una plastica riciclabile che si fa apprezzare per la sua versatilità di impiego e per le sue prestazioni eccellenti dal punto di vista della resistenza allo schiacciamento. Occorre precisare, d’altro canto, che i tubi in PVC denotano una modesta resistenza all’azione solare. I tubi costruiti con questo polimero vengono sfruttati per il passaggio di polveri di cemento, di liquidi alimentari e di acqua, ma anche di gasoli e benzine. Dai mezzi usati per lo spurgo ai camion per il trasporto del latte, passando per i macchinari usati per aspirare i trucioli o la polvere, le possibili applicazioni sono numerose. Tra i siti specializzati si segnala anche la presenza sul web di Intense che è anche un e-commerce.

I tubi in PTFE

Nel novero dei tubi industriali basati sui polimeri ci sono anche i tubi in PTFE, come quelli proposti da Unigasket. Il PTFE, o teflon che dir si voglia, ha il pregio di essere capace di resistere a qualsiasi agente chimico, ma anche al calore; oltre a risultare adatto al passaggio di alimenti, è atossico e si caratterizza per eccellenti proprietà dielettriche, non subendo alterazioni neppure nel caso in cui dovesse entrare in contatto con i raggi ultravioletti o con l’ozono. Volendo si può ricorrere a questo materiale anche per applicazioni speciali o addirittura per trasportare fluidi particolarmente aggressivi, vista la sua capacità di resistere agli idrocarburi, ai vapori, alle basi e agli acidi. I tubi in teflon possono essere utilizzati dai 20 gradi sotto zero ai 160 gradi: insomma, caratteristiche eccezionali dal punto di vista chimico e fisico, a cui si aggiungono una notevole resistenza all’umidità, una grande resistenza al fuoco e la completa insolubilità sia nei solventi organici che in acqua.

Le caratteristiche richieste ai tubi industriali

Quelle che abbiamo appena elencato sono solo alcune delle caratteristiche che dovrebbero contraddistinguere i tubi industriali. Tra le altre, vale la pena di menzionare un coefficiente di attrito il più possibile ridotto, che si traduce in proprietà di scorrevolezza superficiale ottimali. La completa inerzia chimica è un’altra peculiarità da cui non si può prescindere: vuol dire che le tubazioni non possono essere attaccate né vengono alterate dai composti chimici, e al tempo stesso non rischiano di compromettere i fluidi con cui entrano in contatto. Affinché sia possibile maneggiare i tubi in condizioni di massima sicurezza, poi, sarebbe auspicabile che essi presentassero una conducibilità termica estremamente bassa. Ancora, è opportuno citare la completa antiaderenza, in virtù della quale la superficie non può essere incollata, e non vanno sottovalutate le caratteristiche di isolamento elettrico.

Perché scegliere i tubi in PTFE

I tubi in PTFE assecondano tutte queste esigenze, e di conseguenza sono in grado di coniugare gli standard di resistenza più elevati con il massimo della flessibilità. E, in più, sono sicuri e destinati a durare a lungo nel tempo pur trasferendo acidi, vapori e altri fluidi potenzialmente molto pericolosi. Insomma, che si tratti di entrare in contatto con un liquido infiammabile, con un gas nocivo o con una sostanza caustica, è importante che i tubi industriali offrano la più totale sicurezza a coloro che ci hanno a che fare e che li devono maneggiare: le soluzioni in PTFE rispondono a questi requisiti e, in più, vantano la certificazione FDA. Non è da trascurare, poi, una qualità in apparenza meno importante come la resistenza all’umidità, che invece fa in modo che i colori, i gusti e gli odori non possano essere trasmessi ai fluidi che passano all’interno dei tubi. Ecco perché essi si dimostrano adatti a entrare in contatto con i prodotti alimentari, siano essi solidi o liquidi. Sia chiaro, però: il settore alimentare è solo uno dei molti ambiti in cui si può fare ricorso ai tubi in PTFE, i quali vengono scelti anche per numerosi processi petrolchimici o farmaceutici, oltre che per i trasferimenti chimici caustici. E, ancora, non ci si può dimenticare dell’industria dell’auto, di quella aerospaziale, di quella meccanica e di quella elettrica.

La conduttività

Anche la conduttività ha un ruolo di primo piano per una adeguata funzionalità dei tubi industriali. La capacità di condurre l’elettricità e il calore, infatti, risulta indispensabile non solo per la generazione di energia, ma anche per il suo trasporto e il suo impiego. Un esempio di materiale che vanta ottime prestazioni in questo senso è il rame, ma lo stesso PTFE garantisce risultati notevoli. La conduttività è direttamente correlata al risparmio energetico: i tubi industriali possono essere usati anche per lo scambio di energia termica, per esempio nei sistemi di riscaldamento, negli scambiatori di calore e nei pannelli radianti a parete o a pavimento.

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